Il Divino infante in «trasferta» per un messaggio di speranza

di L.SCA.
Alcuni degli splendidi «pezzi» della collezione del Divino Infante
Alcuni degli splendidi «pezzi» della collezione del Divino Infante
Alcuni degli splendidi «pezzi» della collezione del Divino Infante
Alcuni degli splendidi «pezzi» della collezione del Divino Infante

Dal lago di Garda alla Poliambulanza: la teatralità napoletana tipica del presepio del XVIII secolo va in trasferta per portare un messaggio di speranza agli ammalati e alle persone sofferenti. L’iniziativa è «griffata» da Hiky Mayr, creatrice a Gardone Riviera della unica collezione al mondo dedicata all’iconografia del Divino infante. «L’idea in verità - svela Hiky Mayr - nacque un paio di anni fa quando, proprio in occasione delle festività, ero ricoverata in ospedale. Avevo notato vetrine non utilizzate nei corridoi e inizialmente ha proposto di abbellirle con immagini della natività provenienti dal mio museo». Il progetto è stato sposato della direzione al punto che si è fatto spazio, sul lato destro del corridoio principale, a gigantografie di due metri per tre dello splendido presepio napoletano in mostra a Gardone. «Grazie al lavoro di un fotografo Rapuzzi e di un’agenzia di pubblicità che ha curato le installazioni - spiega Hiky Mayr - penso che anche ai degenti, ai loro parenti e visitatori farà piacere immergersi nella magia di questa particolare Natività». Che per inciso al «Divino Infante» di Gardone Riviera occupa venticinque metri quadrati ed è sapientemente collocato per dare al pubblico una prospettiva unica: si tratta di una scena occupata da un’infinità di comparse, figure intagliate nel legno con teste, mani e piedi in terracotta, oltre agli animali in un insieme di vestiti, gioielli, arredi e finimenti. Il lato sinistro della galleria centrale della Poliambulanza verrà invece arricchito da altre immagini di Gesù Bambino con al centro una gigantesca Madonna. SONO TUTTI pezzi della sterminata collezione presente nelle sale espositive gardonesi, frutto di 45 anni della passione per il collezionismo di Hiky Mayr. Oltre trecento sono i pezzi esposti, provenienti da quasi tutte le regioni italiane realizzati tra il 1600 e il 1900. Nei primi anni del 2000 Hiky Mayr, bavarese d’origine e italiana d’adozione nonché proprietaria del cinque stelle lusso del Grand Hotel Fasano, ha acquistato un vecchio edificio in passato utilizzato come albergo, trasformandolo in un museo aperto fino al 5 gennaio dalle 14 alle 18 e dal 20 dicembre al 1 gennaio anche al mattino dalle 10. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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