Il lago è gonfio d’acqua: mai così alto da 15 anni Deflussi aperti al massimo

di L.SCA.
Il livello del lago di Garda si sono innalzati in modo preoccupante
Il livello del lago di Garda si sono innalzati in modo preoccupante
Il livello del lago di Garda si sono innalzati in modo preoccupante
Il livello del lago di Garda si sono innalzati in modo preoccupante

Lago di Garda sorvegliato speciale. Continua a salire il livello: per effetto del maltempo le acque si sono alzate da inizio mese di ben 32 centimetri, passando da una rassicurante misura di 88 centimetri sopra lo zero idrometrico al primo novembre, fino ai picco di 120 di ieri mattina. MISURA quasi estrema per novembre, raggiunta negli ultimi decenni solo nel 2014 con misure pressoché analoghe alla stessa data e superata solo nel 2000, annus horribilis quando proprio in novembre si raggiunse la misura record di 174 centimetri. Per questo il lago è costantemente monitorato e ieri mattina l’Aipo in concerto con la Comunità del Garda ha deciso di aprire «a tutta manetta» i rubinetti dei deflussi verso il mantovano portando le uscite da 120 a 150 metri cubi al secondo. MASSIMO DEFLUSSO, reso possibile da questa estate dopo i recenti lavori di sistemazione degli argini del Mincio, altrimenti per evitare esondazioni del lago si sarebbe rischiata un’alluvione un pianura: una circostanza che dimostra come tutto sia connesso, quante le fragilità di un territorio rischino di ricadere sugli altri, in mancanza di un efficace coordinamento, di una visione globale della questione. «Già domenica scorsa - riferisce il segretario della Comunità del Garda Pierlucio Ceresa - avevamo avuto qualche problema causato dal moto ondoso sul litorale di Torri del Benaco e Brenzone della sponda veronese: con un livello alto delle acque del lago, la presenza di onde può ovviamente provocare fuoriuscite». IL VENTO DI VINESSA, qui sulla sponda bresciana, non aveva invece creato timori. «Per prevenirli - spiega la Comunità del Garda - si era ipotizzato di aprire i deflussi a 150 metri cubi al secondo già domenica, ma la quantità d’acqua avrebbe potuto creare problemi nel mantovano. Passato il momento critico, ora il rapporto afflussi-deflussi è in parità anche se il bacino ha raggiunto una soglia di riempimento del 88,6 per cento». Essendo solo alla terza decade di novembre, con ancora 5 mesi prima dell’inizio della stagione irrigua, non c’è la necessità di immagazzinare acqua, anzi c’è quella opposta di non far aumentare ulteriormente il livello. Purtroppo anche tutta la neve caduta abbondantemente sui rilievi (dal 1982 non si registrava un autunno così imbiancato) è destinata in buona parte a sciogliersi a causa delle temperature ancora elevate, ingrossando gli affluenti. Così è, in attesa della firma congiunta del Contratto di Lago dei tre presidenti delle Regioni gardesane. Non è infatti un caso se al terzo punto ci sia l’inserimento nella commissione prevista nel protocollo del 2013, di tre rappresentanti gardesani uno per regione (designati dall’assemblea dei sindaci della Comunità del Garda), per la gestione dei livelli del lago.

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