Il lago restituisce il corpo del turista annegato

È stato ritrovato ieri pomeriggio ad una profondità di 316 metri, il corpo di Aran Chada, il turista inglese annegatoa causa di un malore dopo aver salvato il figlio che stava rischiava di affogare. Ad individuare il cadavere ad una distanza di 800 metri dalla costa di Limone, più o meno nella zona in cui era stato visto inabissarsi il 22 luglio al largo di Capo Reamol, è stato il rov, il robot per ispezioni nei fondali dei Volontari del Garda. Le ricerche coordinate avevano mobilitato unità navali della Guardia Costiera, dei Vigli del fuoco, della Polizia e della Guardia di finanza. I fondali erano stati ispezionati da sub con l’ausilio di strumentazione di ricerca di profondità con Rov e Sonar. Dal giorno della tragedia le ricerche si erano interrotte solo per pochi giorni, a causa delle condizioni meteo avverse. Il pm di turno ha già firmato il nullaosta alla sepoltura. Nei prossimi giorni è atteso l’arrivo in Italia dei familiari, attualmente in Inghilterra, per il riconoscimento ufficiale della vittima. Originario del Leicestershire, Aran Chada avrebbe festeggiato il 26 luglio il suo 52esimo compleanno. In compagnia della moglie Holly Mosley di 39 anni, il primogenito quattordicenne e la figlia di sette anni, erano in vacanza in un hotel di Riva e quel giorno, avevano noleggiatun piccolo motoscafo, per godersi qualche ora di relax al largo. Poco dopo le 15 invece si è consumato il dramma: il figlio più grande si è tuffato in acqua accusando un malore. Il padre a sua volta è entrato in acqua per salvarlo, riuscendoci ma poi, forse a causa dello shock termico, gli sono mancate le forze ed è stato inghiottito dalle acque. Aran Chada lavorava per la Global Energy Ventures, una società che fornisce servizi ai giacimenti petroliferi in Africa. •. L.Sca.