Il «Palio» del Groppello ha selezionato i finalisti: Capuzza, Avanzi e Turina

di A.GAT.
Il palio dello scorso anno: venne assegnato a Marsadri di Puegnago
Il palio dello scorso anno: venne assegnato a Marsadri di Puegnago
Il palio dello scorso anno: venne assegnato a Marsadri di Puegnago
Il palio dello scorso anno: venne assegnato a Marsadri di Puegnago

Per prima cosa, i finalisti: Avanzi di Manerba, Selva Capuzza di San Martino e Turina di Moniga sono i tre Groppelli che si contenderanno lo scettro e il prestigio di una lunga tradizione per il vino dell’area gardesana. DAL 1970 imperdibile appuntamento dell’autunno gardesano, è il premio che celebra il rosso per eccellenza prodotto con le uve autoctone della Valtenesi: il Palio del Groppello, organizzato dall’omonima Confraternita, celebra quest’anno la sua cinquantesima edizione. Lo scorso weekend sono stati selezionati i tre vini finalisti, il vincitore sarà invece consacrato il 9 novembre prossimo all’Antica Cascina San Zago di Salò. LA GIURIA di qualità, composta da sette enologi e due sommelier, ha selezionato i tre migliori vini (dell’annata 2018) da una rosa di 15 cantine del Garda occidentale, tutti produttori di Groppello in cui però la percentuale minima dell’uva omonima è pari a un minimo dell’85 per cento A giocarsi il prestigioso Palio del cinquantesimo saranno dunque la cantina Avanzi di Manerba, già finalista anche l’anno scorso, Selva Capuzza di San Martino della Battaglia e Turina di Moniga. Pezzi da novanta della produzione locale: come da tradizione, il miglior Groppello sarà decretato dai partecipanti al gran galà del 9 novembre. Degustato alla cieca e accompagnato, come sempre, dallo straordinario spiedo bresciano cucinato per l’occasione dallo chef Carlo Bresciani. Lo scorso anno, oltre ad Avanzi di Manerba, si giocarono l’ambito premio anche Marsadri e Franzosi, entrambi di Puegnago: alla fine fu Marsadri a spuntarla, al termine di un inevitabile testa a testa, quasi all’ultimo voto. La Confraternita del Groppello è il sodalizio più longevo tra quelli enoici gardesani (ci sono anche i Castellani del Chiaretto e il Gran Priorato del Lugana): dal 1970 i soci s’impegnano nella promozione dei prodotti gardesani, ovviamente celebrando il Groppello, uva autoctona simbolo della produzione lacustre. DA QUALCHE ANNO, lo ricordiamo, spetta alla Confraternita del Groppello anche l’organizzazione del Palladio Gardesano, il premio che ogni estate viene consegnato a personalità di spicco dell’industria, del turismo, dell’enogastronomia e della cultura che hanno fatto grande il nome del Garda in Italia e nel mondo: già annunciato nel corso dell’ultima Fiera di Puegnago, a fine agosto, è stato in realtà consegnato solo poche settimane fa, al Grand Hotel di Gardone Riviera, all’ex sindaco di Limone (e tutt’ora albergatore) Franceschino Risatti. Anche questo dà la dimensione della Confraternita: non solo «cultori» del Groppello, ma custodi della terra, dei suoi valori e del lavoro umano.

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