Il porto di Rivoltella è bloccato dai rifiuti Diportisti infuriati

Lo sbarramento è così solido che gli uccelli vi si posano sopraUna «diga» di rifiuti e alghe morte blocca l’ingresso del porto
Lo sbarramento è così solido che gli uccelli vi si posano sopraUna «diga» di rifiuti e alghe morte blocca l’ingresso del porto
Lo sbarramento è così solido che gli uccelli vi si posano sopraUna «diga» di rifiuti e alghe morte blocca l’ingresso del porto
Lo sbarramento è così solido che gli uccelli vi si posano sopraUna «diga» di rifiuti e alghe morte blocca l’ingresso del porto

Barche in ostaggio del porto a Rivoltella: con l’abbassamento delle acque, la massa di alghe e detriti presenti sui fondali blocca l’uscita ai natanti. I proprietari delle barche protestano: «Capiamo l’emergenza siccità, ma i nodi vengono al pettine. Non si ricorda il tempo di un dragaggio del porto, queste sono le conseguenze dell’incuria». Una trentina le barche bloccate nel porto di Rivoltella da oltre due settimane. L’acqua è ai minimi termini, ma secondo i proprietari dei natanti il problema non è questo. «Non possiamo superare la barriera maleodorante che nessuno viene a togliere». Effettivamente l’ostacolo c’è e si vede bene. L’accesso è ostruito da una «diga» di detriti e vegetali marci, talmente compatta che i glu uccelli acquatici ci zampettano sopra. «Noi paghiamo più di 500 euro l’anno come tutti gli altri per ormeggiare le nostre barche ma siamo trattati da cittadini di serie B - contestano i barcaioli rivoltellesi -. Il battello spazzino qui non viene mai a pulire perché il fondale è basso. Ma il fondale è basso perché è pieno zeppo da decenni di melma, fango, ghiaia e chissà quant’altro. Anni fa veniva ripulito con le escavatrici ogni tre anni». I proprietari dei natanti chiedono in primis di rimuovere manualmente la chiazza e liberare così l’uscita, ma anche l’immediato dragaggio del porto, operazione che in questo momento verrebbe facilitata proprio dal lago così basso. «Ma non è possibile per legge dragare il porto nella stagione estiva. Siamo al corrente della situazione e ci siamo già attivati per risolverla - spiega il consigliere dell’Autorità di Bacino Paolo Abate -. Abbiamo attivato la procedura di dragaggio che prevede anche l’analisi in laboratorio e l’apertura di un bando per l’affidamento dei lavori. Tempi tecnici che non dipendono da noi, come la siccità anomala». S.Avi.

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