Il senatore Gigante ora riposa con il Vate

di Luciano Scarpetta
Il senatore Gasparri accanto all’urna cineraria di Roberto GiganteIl folto pubblico  presente ieri mattina al Vittoriale di Gardone RivieraLa tomba in cui riposano i resti di Riccardo Gigante
Il senatore Gasparri accanto all’urna cineraria di Roberto GiganteIl folto pubblico presente ieri mattina al Vittoriale di Gardone RivieraLa tomba in cui riposano i resti di Riccardo Gigante
Il senatore Gasparri accanto all’urna cineraria di Roberto GiganteIl folto pubblico  presente ieri mattina al Vittoriale di Gardone RivieraLa tomba in cui riposano i resti di Riccardo Gigante
Il senatore Gasparri accanto all’urna cineraria di Roberto GiganteIl folto pubblico presente ieri mattina al Vittoriale di Gardone RivieraLa tomba in cui riposano i resti di Riccardo Gigante

L’impegno morale, durato più di 70 anni, è diventato realtà al Mausoleo del Vittoriale degli Italiani a Gardone Riviera. Tutto si è compiuto ieri: i resti del senatore e sindaco di Fiume Riccardo Gigante sono stati trasferiti dove il Vate lo attendeva da tempo. SÌ, PERCHÉ Gabriele d’Annunzio, quando ha deciso di costruire il Mausoleo, ha scelto dieci amici, compagni di guerra e dell’impresa fiumana, perché lo accompagnassero in altrettante urne disposte a cerchio. Su una di queste è inciso il nome di Riccardo Gigante. La Fondazione Il Vittoriale degli Italiani e la Società di Studi Fiumani hanno quindi dato sepoltura ai resti del sindaco irredentista, recentemente rinvenuti in una fossa comune e identificati con la prova del Dna. Quando la caduta del regime ha gettato Fiume nelle mani della Jugoslavia di Tito, Riccardo Gigante, ha deciso di affrontare il proprio destino attendendo i partigiani jugoslavi nella sua casa. Il 3 maggio 1945 è stato fucilato con un gruppo di militari italiani a Castua (Kastav). Finora Gigante era stato commemorato con due tombe simboliche, nel cimitero di Fiume e nel Mausoleo del Vittoriale. Nel 2018 i suoi resti sono stati recuperati, ieri sono stati tumulati nell’arca del Vittoriale, coronando la storia di un’amicizia con d’Annunzio nata e cresciuta nella Fiume italiana. «Devo ammettere - ha detto il senatore Maurizio Gasparri - che la collaborazione fornita per l’identificazione di Gigante è l’azione più importante nella mia vita professionale. Questa è una storia che va raccontata nelle scuole. Renato Gigante non è fuggito al suo destino, scrivendo un’altra pagina del patriottismo italiano». È stato proprio il senatore Gasparri a promuovere e sostenere l’iniziativa coinvolgendo lo Stato Maggiore della Difesa per il test del Dna sui resti rinvenuti nella fossa comune. «È UNA GIORNATA solenne, un atto di pietà e umana solidarietà - ha sottolineato il presidente della Fondazione del Vittoriale, Giordano Bruno Guerri -: teniamo fede alla volontà di d’Annunzio con malinconica soddisfazione, ricordando la tragedia delle Foibe in un luogo di cultura e di pace». Alla cerimonia, con il presidente della società di studi fiumani, Giovanni Stelli, lo storico e esule fiumano, Amleto Ballarini e il discendente, Dino Gigante, sono intervenuti il consigliere regionale, Viviana Beccalossi, con l’assessore all’Autonomia e alla Cultura della Regione Lombardia, Stefano Bruno Galli. «Un momento coinvolgente e commovente perché Gigante riposa accanto a chi lo aveva voluto con sé - ha detto Galli -. Giordano Bruno Guerri sta dimostrando, con grande intelligenza, di andare oltre il completamento del museo» (in marzo sarà inaugurato il nuovo perlaggio «vestito» con il marmo rosso di Verona). «Se tutti i 583 musei lombardi fossero gestiti in questo modo - ha concluso - l’assessore regionale avrebbe meno grattacapi». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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