Il treno è andato lungo, troppo lungo: si è fermato troppo avanti, ben oltre la banchina. I pendolari l’hanno inseguito correndo sui binari, ma nessuno è riuscito a salire (né tanto meno a scendere): dall’altra parte, intanto, arrivava un altro convoglio, e tra i presenti c’è chi parla di tragedia sfiorata. TUTTO DOCUMENTATO con foto e video ripresi in diretta dagli smartphone. È andata così: il treno regionale Trenord 2059 diretto a Verona, che doveva fermare alle 9.48 ma era in ritardo di qualche minuto, arrivato in stazione non ha frenato in tempo, superando appunto il marciapiede di almeno un centinaio di metri. I pendolari, comunque, l’hanno visto fermo e si sono avvicinati a piedi, mentre sul binario due era in arrivo il treno delle 10.09 diretto a Milano: alla vista delle persone il macchinista ha suonato la sirena e ha rallentato. Sta di fatto che nessuno dei pendolari di Desenzano - in gran parte studenti - è riuscito a salire a bordo, ma nemmeno chi era a bordo è sceso. Un impiccio non da poco, ma così dice la norma: come riferisce Rfi se il treno ferma oltre la banchina non può aprire le porte, per motivi di sicurezza, e dunque è come se avesse saltato la fermata. Ma perché è andato lungo? Niente distrazioni o guasti: sempre Rfi riferisce che il motivo sarebbe riconducibile a un problema di elevata umidità dei binari, circostanza che avrebbe impedito al 2059 di fermarsi in tempo. Gli addetti alla sicurezza sono intervenuti subito dopo per la pulizia, e il problema si sarebbe risolto (nessun altro treno oltre banchina, almeno fino a sera). Ma sono in corso i doverosi accertamenti. A bordo di quel treno c’era anche Rino Polloni, il presidente del consiglio Comunale di Desenzano (che lavora a Chiari, e fa il pendolare): «Mi sembra strano che solo a Desenzano i binari fossero umidi, perché alle fermate di Rovato e Brescia non ci sono stati problemi - racconta - Arrivati in stazione siamo rimasti fermi 7/8 minuti, e nel frattempo la gente aveva raggiunto le porte. Non ci hanno fatto scendere e il treno è ripartito. Ma questo va bene: sappiamo che è vietato e pericoloso scendere fuori dalla banchina. Va un pò meno bene che, una volta scesi a Peschiera, per tornare a Desenzano ci siamo dovuti arrangiare: chi in taxi e chi in pullman, a spese proprie». Polloni dice di aver già segnalato l’accaduto all’assessore regionale ai Trasporti Claudia Terzi, che annuncia approfondimenti: «Sulla tratta capita spesso che ci siano disagi, e parlo di ritardi, pulizia, qualità del servizio. All’assessore ho riferito anche questo», chiosa Polloni. • © RIPRODUZIONE RISERVATA