Il turismo del Garda asfaltato e riasfaltato

Asfaltare le strade è un duro lavoro, ma qualcuno deve pur farlo. E se le strade sono statali è l’Anas a immolarsi, con religiosa disciplina. Isolati dal mondo come gli eremiti, consacrati alla venerabile missione del negro bitume, segregati in una perenne quarantena cognitiva, ai mistici dell’Anas non importa che cosa succede là fuori, non c’è tempo di informarsi, di sapere altro: solo il cantiere conta. Per questo non sanno (è quella condizione tra eremitaggio e apostolato della bituminosa fede a impedir loro di sapere) che giugno e luglio non sono il periodo migliore per piantare cantieri sulla Gardesana. Non possono sapere che è l’unica strada tra il medio e l’alto lago. Non possono sapere che il Garda vive di turismo e che il turismo quest’anno di tutto ha bisogno, fuorché di sbarrare la strada ai primi arrivi del dopo Covid. Loro asfaltano, cantierizzano, occludono e ostruiscono. È una missione.

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