Il turismo è pronto a sfondare il tetto del milione di presenze

di Silvia Avigo
Una stagione turistica ricca di soddisfazioni per Desenzano  che si avvia a superare il milione di presenze
Una stagione turistica ricca di soddisfazioni per Desenzano che si avvia a superare il milione di presenze
Una stagione turistica ricca di soddisfazioni per Desenzano  che si avvia a superare il milione di presenze
Una stagione turistica ricca di soddisfazioni per Desenzano che si avvia a superare il milione di presenze

La stagione turistica è ancora aperta e a Desenzano potrebbe riservare la più gradita delle sorprese: ci si prepara infatti a sfondare la fatidica soglia del milione di turisti: «Un’ottima estate sul piano dei numeri e sottostimata per via del sommerso da portare alla luce quanto prima - commenta il presidente del Consorzio albergatori Giuseppe Caccamo -. Abbiamo confermato il sold-out di luglio e agosto del 2019. Quest’anno abbiamo aperto a marzo e prenotazioni fino al 20 di ottobre. Una stagione lunga più lunga, sempre che il meteo ci assista». Già a marzo i segnali propizi c’erano tutti. Pasqua è andata alla grande. E anche aprile maggio e questa metà di settembre sono stati sorprendenti. Limone e Sirmione restano in proporzione imbattibili. Ma Desenzano li segue a stretto giro, registrando anche un flusso più sostenibile, propenso ad abbandonare il passaggio su gomma: «Più turisti hanno scelto il treno e l’aereo - prosegue Caccamo, presidente anche di Assohotel Lombardia orientale - Dopo 2 anni sono tornati inglesi e olandesi, rivisti anche norvegesi e polacchi. Tedeschi e svizzeri sono sempre i più affezionati, ma sono pochi i francesi. Gli italiani non superano il 50 per cento delle presenze, dobbiamo puntare oltre i confini». I dati provvisori di Hotel Promotion, evidenziano un altro fattore: la media di 3 notti e mezzo di durata del soggiorno si è alzata di un punto. Se tra un mese verrà confermata la stagione da record, anche le casse del Comune festeggeranno: nel 2019 si sono registrate 960 mila presenze per un ammontare di tassa di soggiorno di quasi un milione di euro. «A Desenzano siamo i primi ad aprire e gli ultimi a chiudere. È un successo solo di numeri - chiarisce Caccamo, che porta l’esperienza di circa 40 iscritti (il comparto desenzanese quasi completo) -. Le bollette si sono anche quadruplicate, le nostre tariffe sono aumentate mediamente del 10 per cento. I guadagni sono stati vanificati, il costo dell’energia nei bilanci supera quello del personale». Chi ha aperto la spa deve tenerla chiusa e non riuscirà ad ammortizzare l’investimento. L’aumento dei costi si riflette sulle derrate alimentari, l’impossibilità d’investire in migliorie e ristrutturazioni si ripercuoterà sulla filiera (come idraulici, tappezzieri, pittori) e la bassa stagione non è più conveniente. Si inizia a escludere l’aperture invernale: «In inverno saremo chiusi. Le frecce tricolori sono state un toccasana, aiuterebbero eventi così anche a ottobre e in primavera».•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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