Il turismo sul Garda vale 4 miliardi all’anno

di Alessandro Gatta
Effetto globalizzazione: i visitatori in trasferta sul lago di Garda ormai arrivano da 70 Paesi diversi
Effetto globalizzazione: i visitatori in trasferta sul lago di Garda ormai arrivano da 70 Paesi diversi
Effetto globalizzazione: i visitatori in trasferta sul lago di Garda ormai arrivano da 70 Paesi diversi
Effetto globalizzazione: i visitatori in trasferta sul lago di Garda ormai arrivano da 70 Paesi diversi

Quanto vale il turismo sul lago di Garda? Come una multinazionale. La cifra è monstre, e le stime sono da capogiro: almeno 4 miliardi di euro all’anno. E questo è solo quello che spendono i turisti: un conto economico già sostanzioso, a cui però manca il peso dell’indotto, talmente ampio da essere incalcolabile. Una vera industria, in crescita continua: solo nel Garda bresciano si contano almeno 800 alberghi, e più di un migliaio di ristoranti, che tutti insieme muovono una forza lavoro di oltre 30mila persone, tra fissi e stagionali. E poi la cifra turistica, che fa del Benaco la terza località a livello nazionale (dopo il Lido delle Venezie e la Riviera Romagnola): gli ultimi dati disponibili confermano circa 25 milioni di presenze, ovvero i pernottamenti, come la Sicilia e la Sardegna (ma non da sole, insieme). Saranno questi alcuni temi caldi del primo congresso nazionale sul turismo e il «modello Garda», programmato per venerdì prossimo (mattina e pomeriggio) al Palacongressi di Sirmione, organizzato dal Consorzio Lago di Garda Lombardia con la Provincia, la Camera di Commercio, la Bcc del Garda e l’Università Cattolica. Numeri da record, ma tempo di riflessione. «Abbiamo deciso di prenderci un giorno e di fermarci un attimo - spiega Franco Cerini, il presidente di Garda Lombardia - perchè di fronte al grande successo del Garda, ai 25 milioni di presenze, forse è arrivato il momento di riflettere, capire quale sarà il futuro del nostro lago, e quali saranno le scelte che dovremo intraprendere, su tutte la sostenibilità». ALTRA QUESTIONE: quanti turisti può ancora accogliere il Garda? Ovvero: qual è il limite oltre cui il lago rischierebbe un sovraccarico? «Lo potremmo chiamare il rischio del troppo - ha detto ancora Cerini - e dei problemi che sono sotto gli occhi di tutti, come la viabilità o la vivibilità. Fino a oggi abbiamo assistito e contribuito al miracolo Garda. Ma è lecito chiedersi se sarà sempre così». Un esempio su tutti, calzante: a oggi il 90% del turismo gardesano è un turismo che si muove su gomma. Il Consorzio fa comunque sapere di avere avviato un percorso di collaborazione con le ferrovie tedesche e austriache, e con alcune compagnie aree: ma è soltanto l’inizio. E intanto si guarda ai nuovi mercati: Cina e Russia su tutti, Est Europa e Stati Uniti. Il tema della globalizzazione: ogni anno il Garda accoglie un mondo intero, con turisti da più di 70 Paesi. Tedeschi e olandesi sono ovviamente irraggiungibili, in termini numerici, ma anche se pochi ci sono viaggiatori che arrivano da India e Corea, Sud Africa e Australia, Brasile e Argentina. Tornando al congresso, ricchissimo il parterre: su tutti il ministro del turismo Gian Marco Centinaio, il presidente della Provincia Samuele Alghisi, l’assessore regionale allo sviluppo economico Alessandro Mattinzoli, gli esperti Roberta Milano e Mauro Santinato e gli chef Carlo Bresciani e Iginio Massari. Si comincia alle 9.30: per informazioni 0365 791172 oppure info@gardalombardia.com. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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