Vespe in fiamme a San Felice. La reazione: «In fumo mesi di lavoro ma non abbiamo paura»

Parla Federico Gotti, uno dei titolari del centro noleggio di scooter dato alle fiamme: «Nonostante il danno di oltre 80 mila euro vogliamo ripartire subito»
Un’immagine eloquente del danno provocato dal rogo dell’altra notte a San Felice del Benaco
Un’immagine eloquente del danno provocato dal rogo dell’altra notte a San Felice del Benaco
Un’immagine eloquente del danno provocato dal rogo dell’altra notte a San Felice del Benaco
Un’immagine eloquente del danno provocato dal rogo dell’altra notte a San Felice del Benaco

«Sono giorni difficili, in pochi minuti sono andati letteralmente in fumo più di due mesi di lavoro e un investimento di oltre 80 mila euro. Ma vogliamo lanciare un messaggio: non abbiamo paura e ne siamo fieri, siamo pronti a ricominciare anche subito. Riapriremo non appena sarà possibile». Ha trasformato la rabbia e la frustrazione in energia positiva Federico Gotti, titolare insieme ad altri 3 soci della Motoragazzi, l’azienda di noleggio di scooter Vespe teato del rogo di venerdì notte a San Felice in via Umberto Zerneri, la strada principale alle porte del paese. È qui che intorno all’una sono state date alle fiamme dodici 12 Vespe a noleggio, nuove di zecca, acquistate solo due mesi fa a 7mila euro l’una: in totale 84mila euro di danni. L’area interessata all’incendio e i mezzi carbonizzati sono attualmente sotto sequestro. Le indagini dei carabinieri di Salò stanno seguendo diverse piste investigative, anche quella che porterebbe a un gruppo di ragazzini, forse minorenni, che avrebbe incendiato gli scooter nel piazzale del distributore Esso, proprio di fronte al ristorante Trevisago, utilizzando la benzina contenuta in una tanica. Decisive in tal senso potrebbero essere le immagini raccolte dalle telecamere di videosorveglianza del locale, già acquisite dai militari. Ma l’attenzione è rivolta anche ai sistemi di sicurezza dei distributori self service della Valtenesi, dove gli incendiari potrebbero aver acquistato il carburante. «Siamo sconvolti – ammette Gotti – e lo sono anche i ragazzi che lavorano con noi. Le modalità del raid studiato nei minimi dettagli fanno pensare che non sia stata solo una bravata, ma abbiamo fiducia nelle forze dell’ordine. Abbiamo 6 sedi sul Garda, tanta voglia di fare e una bellissima stagione davanti: per questo non ci fermeremo, e non appena possibile porteremo altre Vespe a San Felice e riapriremo». L’allarme è stato lanciato quasi in diretta: il primo a chiamare il 112, a quanto pare, un ragazzo che in quel momento stava passando di lì in bicicletta. I Vigili del fuoco non sono riusciti a salvare i mezzi, andati completamente distrutti, ma hanno sventato il peggio evitando che le fiamme potessero propagarsi oltre, soprattutto in direzione del distributore di benzina: bruciati anche due ulivi e danneggiata (in parte) l’insegna del ristorante. Si tratta del secondo rogo a San Felice nel 2022: ai primi di marzo era bruciata una Toyota Yaris parcheggiata in via Fontanavecchia, in pieno centro. I due episodi non sarebbero però collegati, così come non sono collegati alla serie di roghi che tra il 2019 e il 2020 aveva tenuto in scacco in paese: in tutto 6 episodi in un anno, con una decina di veicoli distrutti o danneggiati. Poi un lungo silenzio, e ora l’incubo che ritorna. •. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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