il processo

Incidente nautico, oggi la testimonianza dei due imputati

Oggi in aula gli imputati. Fuori dal tribunale gli striscioni con la richiesta di giustizia
Oggi in aula gli imputati. Fuori dal tribunale gli striscioni con la richiesta di giustizia
L'arrivo di genitori, amici e legali il 25 febbraio

E' ripreso questa mattina il processo che dovrà far luce sulla morte di Greta Nedrotti e Umberto Garzarella, i due giovani travolti da un motoscafo il 19 giugno 2021  mentre erano a bordo di un gozzo nelle acque del golfo di Salò. Dopo l'udienza dello scorso 14 febbraio, che ha visto l'intervento dei consulenti, oggi tocca ai due imputati, i tedeschi che erano a bordo del motoscafo Riva: Patrick Kassen e Christian Teismann.  In mattinata, il consulente della difesa, che ha analizzato i telefoni dei due imputati, ha messo in dubbio le rilevazioni fatte dagli inquirenti: "Le posizioni del motoscafo rilevate dalla procura non sono sempre corrette - ha detto -  in alcuni casi il motoscafo è segnalato sulla terraferma e poco dopo in mezzo all'acqua. Il margine di errore delle rilevazioni della procura è talvolta molto alto". La volta scorsa, prima dei consulenti tecnici era  stato sentito il capitano di corvetta Antonello Ragadale, comandante della Guardia Costiera in servizio sul lago di Garda, il quale aveva spiegato come, sulla base degli accertamenti emersi  la velocità del motoscafo Riva su cui viaggiavano i due turisti tedeschi finiti a processo fosse  a circa 20 nodi, per la precisione 19,4 «circa 36 chilometri orari».

LA DEPOSIZIONE

Kassen ha ripercorso la giornata:  “Quel giorno, tra le 13 e le 14, abbiamo pranzato vicino a Garda, a punta San Vigilio. Abbiamo raggiunto il locale, da Salò, con il motoscafo Riva di Teismann. Ho mangiato pasta allo scoglio, vitello tonnato, una birra e acqua. Siamo partiti da lì intorno alle 14.30 e arrivati a Salò alle 15. Ho comprato una bottiglia di champagne al Bar Italia di Salò e l’ho portata a bordo ma è diventata calda subito, non avendo del ghiaccio. Ho lasciato a metà l’ultimo bicchiere”. Kassen ha poi raccontato di aver spostato il motoscafo per vedere meglio auto Mille Miglia. Il racconto è proseguito fino a sera, quando i due tedeschi sono andati al ristorante di San Felice. Poi, finita il pasto:  “Teismann ha detto detto di essere stanco e ho preso io la guida. Ho la patente nautica da quando avevo 21 anni perché mio papà aveva preso un Riva. So guidare bene. Ho seguito la rotta più lunga, dalla navigazione difficile perché si passa vicino a Isola del Garda ma in quella più corta si incontravano più facilmente barchini. Siamo passati non al centro del Golfo ma lasciando la costa a una certa distanza di sicurezza”. A che velocità? “Non possiamo saperlo – ha risposto - perché non c'è un misuratore velocità. Andavamo a 1200 giri motore circa 9-10 nodi. Avevo le luci di posizione e ormeggio accese perché pensavo di essere visto meglio”. E poi, il momento dell'impatto: “Del momento dell'incidente ricordo che mancava poco all'arrivo a Salò e tenevo lo sguardo fisso sulle luci a riva per trovare il porto. Ho sentito un piccolo ma molto percettibile rumore e una vibrazione all'altezza dei piedi. Non avevo visto nulla nell'acqua, nessun ostacolo. Il cielo era sereno. Un rumore come un tac e la sensazione di avere colpito un pezzo di legno, un tronco”. Il racconto continua: “La nostra barca è andata avanti come se niente fosse successo. Ho ridotto velocità e chiesto a Teismann se avesse sentito qualcosa e lui ha negato di avere sentito rumore”. 

 

Il gozzo travolto dal motoscafo
Il gozzo travolto dal motoscafo

 Kassen ha spiegato in aula che il motoscafo, a quel punto, ha rallentato. “Ci siamo fermati per vedere se vedevamo qualcosa. Ma non abbiamo visto nulla. E’ passato un altro motoscafo che ci ha sorpassato suonando e, quindi, abbiamo pensato che anche l’ altra barca non avesse incontrato nulla. Ma avevamo acqua che entrava nello scafo, quindi abbiamo deciso di rientrare altrimenti avremmo rischiato di affondare. A quel punto ha preso il timone Teismann. Ormeggiare al rimessaggio non è stato facile”

Nel pomeriggio è iniziata la deposizione di Teismann, prima della quale il tedesco ha reso delle dichiarazioni spontanee:   "Il 19 giugno doveva essere giorno fantastico per Salò. In quella notte è successa tragedia. Non riesco a immaginare quanto sia difficile per le famiglie. Sebbene durante l'incidente non fossi sveglio voglio scusarmi". 

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