Infarto fatale in acqua dopo il tuffo dalla barca

Il corpo della povera vittima coperto da un lenzuolo dopo i vani soccorsi
Il corpo della povera vittima coperto da un lenzuolo dopo i vani soccorsi
Il corpo della povera vittima coperto da un lenzuolo dopo i vani soccorsi
Il corpo della povera vittima coperto da un lenzuolo dopo i vani soccorsi

Non c’è stato nulla da fare per la 74enne di Verona colpita ieri da un arresto cardiocircolatorio mentre nuotava nel lago a Sirmione: i soccorsi sono stati immediati, ma le manovre di rianimazione non sono purtroppo servite per salvarle la vita. Doveva essere una giornata di relax quella che M. Z. aveva deciso di trascorrere ieri in barca sul lago in compagnia di uno dei suoi amici più cari. Arrivati a Sirmione avevano ormeggiato di fronte alla spiaggia immersa nel verde di Punta Grò a Lugana, a circa 150 metri dalla riva, e in quel punto lei si era tuffata per un bagno, restando sempre vicino alla barca. Erano le 14,50 quando la donna si è sentita male in acqua, sopraffatta da un forte dolore, è riuscita comunque a chiedere aiuto al suo accompagnatore ancora sulla barca, che le ha lanciato subito il salvagente facendo di tutto per aiutarla. La spiaggia era parecchio frequentata in quel momento, la richiesta di aiuto è stata colta da più persone che sono riuscite a trasportare a riva la donna ancora viva. Qui sono intervenuti dei giovani in grado di praticarle alternandosi tra loro il massaggio cardiaco fino all’arrivo dell’ambulanza. Ai sanitari la situazione è apparsa fin da subito gravissima, sul posto è quindi accorsa anche un’equipe medica con l’eliambulanza, ma per la 74enne residente a Verona, ogni intervento è stato inutile. A ricostruire Ia vicenda sul posto i carabinieri della stazione radio mobile di Desenzano, che oltre ad aver predisposto e atteso il recupero della salma (avvenuto alcune ore dopo) si sono presi cura del compagno della signora, addolorato e in forte stato di shock. •. S.Avi.

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