Infortuni in azienda, quando la prevenzione diventa creativa

di Marta Giansanti
L’inagurazione della mostra ieri mattina alla Feralpi LonatoI  relatori  del convegno su disabili, lavoro  e modelli di inclusione
L’inagurazione della mostra ieri mattina alla Feralpi LonatoI relatori del convegno su disabili, lavoro e modelli di inclusione
L’inagurazione della mostra ieri mattina alla Feralpi LonatoI  relatori  del convegno su disabili, lavoro  e modelli di inclusione
L’inagurazione della mostra ieri mattina alla Feralpi LonatoI relatori del convegno su disabili, lavoro e modelli di inclusione

Venticinque manifesti per sensibilizzare gli operatori sui rischi derivanti dall’esposizione a sostanze pericolose nei luoghi di lavoro: saranno i protagonisti della mostra itinerante inaugurata ieri mattina nello stabilimento del Gruppo Feralpi di Lonato del Garda. Un progetto organizzato da AiFos (Associazione italiana formatori ed operatori della sicurezza sul lavoro) come «innovativo contribuito» alla campagna europea biennale 2018-2019 «Salute e sicurezza negli ambienti di lavoro in presenza di sostanze pericolose», promossa dall’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (Eu-Osha), e immediatamente accolto dal leader del gruppo aziendale Giuseppe Pasini. «Parlare di sicurezza sul lavoro non prevede solo l’adozione di concrete precauzioni e cautele, ma include anche lo sviluppo di un tessuto culturale interno, perché si può migliorare attraverso una maggiore sensibilità verso questi temi» ha dichiarato Pasini sottolineando ancora «il grande lavoro svolto da Feralpi in termini di prevenzione portando l’azienda a registrare isolati casi di infortuni». I MANIFESTI sono stati ideati e realizzati dai ragazzi del secondo anno di Grafica, Web e Comunicazione d’impresa dell’Accademia di Belle Arti Santa Giulia di Brescia, coordinati dal professor Claudio Gobbi. Immagini più o meno forti, ma fortemente rappresentative di un importante messaggio da veicolare per promuovere un’adeguata valutazione dei probabili rischi nelle aziende. «Quasi un ritorno ai primi del ’900 quando, all’interno delle fabbriche e vicino ai macchinari, venivano affissi manifesti di istruzioni sul loro utilizzo ma - ha sottolineato Rocco Vitale, presidente di AiFos – è anche un modo alternativo di fare cultura». «Far entrare la creatività nei luoghi di lavoro e trascrivere su pannelli immagini ed espressioni di qualcosa di invisibile è stato l’obiettivo dei ragazzi: i lavoratori del futuro», ha spiegato Riccardo Romagnoli, direttore dell’Hdemia Santa Giulia. Un’attenzione a cui l’Inail concentra notevoli energie e risorse economiche. Solo lo scorso anno sono stati erogati a circa 90 imprese delle provincia sei milioni di euro, a fondo perduto, rivolti a progetti di sicurezza aziendale. Quest’anno, invece, sono previsti solo per la Lombardia fondi per 57 milioni di euro in crescita rispetto ai 40 dello scorso anno, «segno del ruolo fondamentale che l’istituto riveste», come sottolineato da Mariella Morelli, responsabile del Processo di prevenzione Inail provinciale. •

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