L’amore per la torre è un colpo di fulmine

di Alessandro Gatta
La torre di Puegnago, colpita da un fulmine il 7 agosto scorso
La torre di Puegnago, colpita da un fulmine il 7 agosto scorso
La torre di Puegnago, colpita da un fulmine il 7 agosto scorso
La torre di Puegnago, colpita da un fulmine il 7 agosto scorso

Il campanile di Puegnago è pronto a ripartire grazie all’impegno dei suoi fedeli concittadini: hanno preso il via in questi giorni i lavori di rifacimento dei ceppi in legno che isolano le campane, finanziati grazie alla raccolta fondi promossa dal comitato «Din-Don-Dan» nato proprio per risolvere i problemi della torre campanaria della piazza, che già da un paio d’anni non funzionava al meglio (l’orologio non ha rintocchi dall’ottobre del 2018 e anche le campane potevano suonare solo a dondolo) e che ha avuto il colpo di grazia il 7 agosto scorso, quando alle 22.26 è stata centrata in pieno da un fulmine. Il comitato raccoglie tutte le energie del paese: nel consiglio direttivo sono presenti rappresentanti di tutte le frazioni (Castello, Monteacuto, Mura e Palude) oltre al parroco don Giulio Bonuccelli e alla partecipazione dell’Amministrazione comunale. IL LAVORO non è poco: oltre ai ceppi dovranno essere rifatti anche i batacchi delle 5 campane, e poi un nuovo quadro elettrico in sostituzione del vecchio impianto fuori uso. Se ne sta occupando la ditta veronese Sabaini: per sistemare tutto serviranno almeno 16.500 euro. «Siamo a buon punto, ma non è ancora finita – spiega Paolo Bortolotti, segretario del comitato – : entro la fine del mese faremo un tentativo suonando le campane a dondolo, manualmente, ma si dovrà verificare che il fulmine non abbia fatto altri danni». Per capirci: le campane suonano a dondolo quando si muovono senza un programma, mentre invece suonano i «concerti» quando seguono una sequenza di note che viene programmata meccanicamente o elettronicamente. È da quasi due anni che per l’usura delle strutture (i ceppi e i batacchi) già non si potevano fare i concerti, e che non si sentivano i rintocchi dell’orologio. IL FULMINE del 7 agosto ha però peggiorato le cose, distruggendo buona parte dei componenti elettronici. Finiti i lavori meccanici, sarà totalmente rifatto l’impianto elettrico. Un po’ di soldi sono stati raccolti, ma ne mancano ancora: «Ringraziamo i cittadini che con grande generosità ci hanno già aiutato - conclude Bortolotti - ma ben vengano altre offerte, da parte di chi ha davvero a cuore un pezzo di storia del nostro paese». Gli interessati possono telefonare al 348 9586018 oppure inviare una mail a dindondan.pue2020@gmail.com •

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