La Montecarlo del Garda: un sogno da 200 milioni svanito tra frane e abusi

di L.SCA.
L’ingresso dell’autosilo colpito dalla frana: forse non riaprirà più
L’ingresso dell’autosilo colpito dalla frana: forse non riaprirà più
L’ingresso dell’autosilo colpito dalla frana: forse non riaprirà più
L’ingresso dell’autosilo colpito dalla frana: forse non riaprirà più

Ai tempi belli, quando servirono circa 30 miliardi di vecchie lire a Coopsette per acquistare l’area di 120 mila metri quadri che corrispondeva all’intero paese, qualcuno aveva battezzato la frazione di Campione come una futura piccola Montecarlo del Garda. L’investimento di 200 milioni di euro serviva per una ricostruzione totale del borgo. Il progetto comprendeva 350 residenze, un porto turistico da 170 posti barca, parcheggio interrato, hotel di lusso, negozi, centro benessere e una funivia per collegare la frazione a lago di Tremosine con l’altopiano. POI LE 7 PIAGHE. Sigilli della finanza su mezzo paese per costruzione abusiva nel 2013, la frana nel 2014 e le grane giudiziarie di ex amministratori comunali e dirigenti della società costruttrice, hanno poi vanificato tutto. Certificando definitivamente il naufragio fra i debiti, sogni tramontati per la crisi e l’insostenibilità finanziaria. Dopo la messa in liquidazione coatta di Coopsette è stato dichiarato fallito anche la compartecipata Campione spa. Per il paese la pietra tombale di un’operazione cullata per 14 anni. Tempo nel quale in tanti avevano auspicato di uscire finalmente dall’isolamento edopo la chiusura d el cotonificio nel 1981. LA SENTENZA definitiva emessa nell’ottobre 2019 ricordiamo, ha prescritto poi per decorrenza dei termini le condanne a un anno e 20 mila euro di multa inflitte in appello per lottizzazione abusiva al vice sindaco dell’epoca Francesco Briarava, l’architetto Mauro Salvadori, Rubens Burani e Fabrizio Vezzani, procuratore speciale di Coopsette e legale rappresentante di Campione spa, per gli abusi nelle aree sotto la falesia dove è vietata l’edificabilità. Restano da definire però i risarcimenti in sede civile. Ma gli immobili e le aree che restano, fallite le due società, di chi sono? «La sopravvenuta titolarità degli edifici costruiti all’interno della lottizzazione abusiva – ammette il sindaco di Tremosine Battista Girardi – non è inoltre di semplice soluzione e il loro utilizzo è ancora tutto da verificare»,

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