La Strada dei Russi s’incammina verso le Tre Cime del Bondone

La vetta del monte Stivo
La vetta del monte Stivo
La vetta del monte Stivo
La vetta del monte Stivo

Con l'itinerario della scorsa settimana avevamo raggiunto la vetta del Monte Stivo sormontata da una grande croce accanto ad un muretto circolare sul cui bordo si trovano le indicazioni delle tantissime montagne che si vedono da questa invidiabile posizione. Non è un caso che durante la Grande guerra qui sopra gli austroungarici avevano un formidabile posto d'osservazione con cui tenevano sotto controllo le montagne occupate dagli italiani. Lo specchio del Lago di Garda, sotto di noi, circondato da un lato dalla catena del Monte Baldo e dall'altro dalle Prealpi Bresciane e dalle Alpi di Ledro. Ora si ritorna con un interessante giro ad anello. Dalla vetta ci si mantiene sulla cresta che corre in direzione est-nordest e che collega il Monte Stivo, dopo una lunga galoppata, con le Tre Cime del Bondone, passando alta sopra la Valle dell'Adige e la Val Lagarina e con vista su Rovereto. Sotto di noi, in direzione nord si vede bene l'itinerario che dovremo percorrere tra i prati delle diverse Malga Campo. Sulla cresta si superano diversi resti di postazioni militari tra mughi e rocce dolomitiche e, a circa 1800 metri di quota, ci si immetta su un più ampio sentiero proveniente da sinistra, dal bivio di quota 2020 che avevamo percorso in salita. Il sentiero è detto Strada dei Russi in quanto aperto durante la guerra da prigionieri russi. Lo seguiamo a destra con vista sulla Dolomiti di Brenta e sulla Val Cavedine, raggiungendo in breve una bocchetta panoramica; una breve discesa e qualche saliscendi all'incirca ancora sul crinale e si arriva alla larga sella detta «La Bassa» dove si trova una piccola madonnina inscatolata e resti di trincee del 1915-18 mentre in alto la croce del Monte Stivo è ancora visibile. Qui il sentiero per le Tre Cime del Bondone continua sulla dorsale passando sopra la vicinissima Cima Bassa; a destra scende un sentiero per Passo Bordato ma noi pieghiamo a sinistra (freccia per Malga Campo) iniziando una discesa a mezzacosta. A circa quota 1530 incontriamo una stradina sterrata. La attraversiamo ritrovando dall'altro lato le segnalazioni biancorosse. Si scende sul pendio erboso incontrando più volte la stradina sterrata e da ultimo, seguendo la stradina, passiamo vicino a Malga Campo di Arco e quindi torniamo alla Malga Campo di Drena. •

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