La Tav corre
sulla memoria
di San Martino

di Silvia Avigo
Battaglia di  San Martino: la Tav correrà sulla tomba del primo caduto
Battaglia di San Martino: la Tav correrà sulla tomba del primo caduto
Battaglia di  San Martino: la Tav correrà sulla tomba del primo caduto
Battaglia di San Martino: la Tav correrà sulla tomba del primo caduto

I cantieri della Tav hanno piantato la loro bandiera, sotto forma di reti rosse, anche a San Martino della battaglia, dove la futura ferrovia correrà in parallelo all’autostrada A4 (anche con un breve tratto in galleria proprio sotto il casello) verso Pozzolengo. Ma proprio a San Martino si è aperto un «caso», simbolico ma non solo. Prima che le ruspe della Tav arrivino a scorticare il terreno: proprio sul tracciato della nuova ferrovia, nelle vicinanze della rotonda del casello A4, in via Bonata, si trova la cappella costruita in ricordo del tenente austriaco Toussaint de la Motte, di nobile e illustre famiglia. Un piccolo ma significativo monumento storico. Che andrà spostato, salvato, valorizzato.


FU IL PRIMO CADUTO della battaglia di San Martino, Toussaint De la Motte. Ferito mortalmente il 22 giugno 1859, due giorni prima della battaglia vera e propria, in una scaramuccia fra le avanguardie dei due eserciti: un plotone di Bersaglieri piemontesi e uno squadrone di Ussari austro-ungarici. In seguito la madre del tenente, la contessa Isabella Almasy, fece erigere sul luogo della sepoltura una cappella votiva, di recente restaurata dai Lions Lago di Desenzano e della Croce Nera austriaca. Purtroppo il monumento è collocato sul passaggio della Tav e, per essere salvato, dovrà essere spostato.


LE ASSOCIAZIONI culturali chiedono di averne rispetto, di spostarlo sì, ma non solo di qualche metro, affinchè non si ritrovi proprio a ridosso dei binari: non sarebbe rispettoso e così verrebbe dimenticata del tutto. Maria D’Arconte, presidente dell’associazione Faro Tricolore, spiega: «Abbiamo cercato in ogni modo di divulgare questo importante pezzo di storia: la Tav non si può arrestare ormai ma bisogna fare qualcosa per salvare e tutelare la nostra storia». Una possibilità sarebbe spostare il monumento nell’area adiacente all’ossario: in questo modo, oltre a salvarsi, la cappella potrebbe ritrovare la giusta visibilità. La Società San Martino e Solferino potrebbe essere disponibile. Anche il sindaco Guido Malinverno si interessa alla questione: «La Cappella non verrà ricollocata a fianco della ferrovia - assicura - ma in un luogo da decidere insieme ai portatori morali di interesse, ovvero i Lyons austriaci e Cepav 2, con la collaborazione del Comune, della Società San Martino e Solferino e i Lyons di Desenzano». Insomma un caso che, per fortuna, non sembra privo di soluzione, ma che rappresenta simbolicamente le trasformazioni che un territorio così delicato, tra vigneti pregiati e monumenti storici, riceverà dal passaggio della Tav. Cantieri che si avvicinano: per il grosso del primo lotto dei lavori, ovvero la galleria di 7.371 metri fra Lonato e Desenzano. scade il 4 febbraio il secondo bando d’appalto, dopo che il primo era andato deserto, per un importo di 205 milioni di euro. La «talpa» che dovrà scavare il tunnel, una fresa meccanica di 110 tonnellate, sarà operativa dalla seconda settimana di febbraio. La Tav si avvicina, E lascerà il segno.

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