«Le rondini? Possiamo salvarle insieme»

di Paolo Baldi
Una nidiata di rondini: uno spettacolo sempre più raroIl sindaco Luisa LavelliUna delle barriere anti volatili installate nel residence di Lugana
Una nidiata di rondini: uno spettacolo sempre più raroIl sindaco Luisa LavelliUna delle barriere anti volatili installate nel residence di Lugana
Una nidiata di rondini: uno spettacolo sempre più raroIl sindaco Luisa LavelliUna delle barriere anti volatili installate nel residence di Lugana
Una nidiata di rondini: uno spettacolo sempre più raroIl sindaco Luisa LavelliUna delle barriere anti volatili installate nel residence di Lugana

Quello stemma municipale in testa a una lettera aperta ha creato un precedente straordinario nel Bresciano; e probabilmente anche oltre. Lo stemma è quello del Comune di Sirmione, e in calce c’è la firma del sindaco, Luisa Lavelli, che si rivolge ai condomini di un residence non per un problema di ordine pubblico o per annunciare lavori, ma per chiedere collaborazione per salvare una colonia di rondini. Probabilmente non era mai successo, e chi questa lettera l’ha proposta - le associazioni Lac e Lipu - plaude alla sensibilità di un’amministrazione comunale che si è dimostrata molto attenta. La storia, a Sirmione, è abbastanza nota. Se non altro perché se n’è già occupata anche la stampa. In sintesi, nei mesi scorsi una piccola colonia di rondini comuni aveva scelto il grande garage sotterraneo dell’altrettanto grande residence «I Girasoli» di Lugana per nidificare. I sempre più rari e preziosi migratori transahariani avevano trovato un luogo protetto da predatori e temporali, ma qualcuno non ha gradito, e ha distrutto ripetutamente la ventina di nidi costruiti per eliminare il problema del guano lasciato dagli uccelli. La cosa è stata segnalata dai volontari del Wwf della sezione di Brescia e Bergamo, e dopo un sopralluogo i carabinieri forestale hanno presentato una denuncia contro ignoti: la distruzione dei nidi di tutte le specie di rondini è rigorosamente vietata e punita penalmente. Poteva finire lì, ma la Lac e la Lipu hanno pensato che questo episodio potessere essere lo spunto per avviare un percorso di sensibilizzazione, e durante un incontro col primo cittadino hanno sollevato il caso, chiesto un intervento diretto (la lettera aperta) per evitare altre distruzioni, offerto all’ente locale la disponibilità a interventi didattici nelle scuole dedicati alla conoscenza e alla tutela dei migratori e avanzato l’ipotesi di una integrazione del regolamento edilizio comunale che preveda norme specifiche per tutelare rondini, balestrucci e rondoni. UN PERCORSO articolato e da costruire, ma aperto appunto da questa lettera in cui l’ente locale afferma di «comprendere i disagi causati dal guano prodotto dagli animali rappresentando al contempo la nostra disponibilità a ragionare insieme su quali potrebbero essere le migliori soluzioni da adottare nel rispetto dell’ambiente e della normativa». Sottolineando che la distruzione dei nidi è perseguibile penalmente, la comunicazione ai condomini firmata da Luisa Lavelli ricorda anche il progetto dell’amministratore di installare una basculante che blocchi definitivamente l’accesso dei volatili al garage, e replica affermando che «l’amministrazione comunale, di concerto con le associazioni che hanno preso a cuore la vicenda, ha la speranza che si possa trovare una soluzione che sia non solo rispettosa della vigente normativa e della fauna, ma anche condivisa». Infine l’invito a una riflessione congiunta: il canale del dialogo è stato aperto; ora tocca ai condomini dare un segnale. E la speranza è che sia positivo. •

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