«Livelli del lago, norme da riscrivere»

di L.SCA.
La burrasca del 5 maggio: oltre al forte vento anche un lago altissimo
La burrasca del 5 maggio: oltre al forte vento anche un lago altissimo
La burrasca del 5 maggio: oltre al forte vento anche un lago altissimo
La burrasca del 5 maggio: oltre al forte vento anche un lago altissimo

La sensazione è che la burrasca del 5 maggio, la più violenta da molti anni a questa parte, abbia segnato il punto di non ritorno. Soprattutto sulla gestione delle acque del lago: vero che il vento era eccezionale, con raffiche fino a 70 nodi, ma è anche vero che il lago era alto, altissimo, sopra quota 142 centimetri sullo zero idrometrico, record storico per i primi di maggio, circa 36 centimetri sopra la media stagionale dal 1950. Troppe le polemiche, prima, durante e dopo la tempesta, per non suscitare una aspra discussione sui livelli. Governati, ricordiamo, da un disciplinare partorito nel 1965 che fissava per maggio un limite massimo di 140: un limite normativo fatalmente superato nel giorno della burrasca, ed è la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Adesso quelle regole, dettate dalle necessità di mezzo secolo, fa non sembrano più in grado di rispondere alle condizioni attuali, nè a q uelle climatiche nè a quelle economiche. Fino ad ora si è cercato di conciliare le diverse esigenze e i diversi interessi con la concertazione, ma gli ultimi disastri lasciati dall’ondata di maltempo impongono nuove riflessioni. In questo senso va inteso l’incontro tenuto a Peschiera nella sede di Azienda Gardesana Servizi tra il presidente Angelo Cresco, il direttore dell’agenzia del Po Luigi Mille e i sindaci della sponda veronese che, con Desenzano, sono i comuni che hanno pagato il tributo maggiore alla furia della tempesta di domenica scorsa. Più che la voglia di battere i pugni sul tavolo, il Garda chiede uno studio idrologico che rimoduli le norme sui livelli, alla luce delle condizioni climatiche attuali e delle esigenze del turismo. Sulla stessa lunghezza d’onda anche la Comunità del Garda: «Dopo le elezioni - comunica il segretario generale Pierlucio Ceresa - organizzeremo un incontro qui da noi a Gardone Riviera a Villa Mirabella con i sindaci del comprensorio. C’è la volontà con Aipo di rivedere il disciplinare del 1965 e ritoccare in meglio l’accordo stipulato nel 2013, quando si era stabilito di considerare quota 125 centimetri sopra lo zero idrometrico come livello massimo accettabile invece di 140». Senza dimenticare che, fino a quando non sarà costruito un nuovo collettore, superando il livello di 120 sullo zero idrometrico le tubature di cemento imbarcano acque «parassite» e agevolano la fuoriuscita di reflui. •

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