Macabre
intimidazioni,
Fraine ora ha paura

di Alessandro Romele
La carcassa della volpe impiccata davanti al cancello della casa
La carcassa della volpe impiccata davanti al cancello della casa
La carcassa della volpe impiccata davanti al cancello della casa
La carcassa della volpe impiccata davanti al cancello della casa

Ci sarebbe un’unica «regia» dietro la striscia di intimidazioni che stanno seminando paura a Fraine di Pisogne. Il movente del responsabile della strategia della tensione del piccolo borgo è la chiave per risolvere il caso finito sotto la lente dei carabinieri. Non sembrano esserci legami tra le vittime dei minacciosi avvertimenti dai risvolti crudeli. L’ULTIMO RISALE all’altra notte: la carcassa di una volpe strangolata è stata appesa all’ingresso della casa di una famiglia che da poco tempo si è trasferita a Fraine. «Non posso credere – osserva Roberta Mazzoleni presa di mira dall’intimidazione – che nel 2020 possano succedere queste cose. Ora temiamo anche per il nostro cane o i nostri gatti. Ma è un gesto vile che va condannato fermamente». Roberta Mazzoleni, moglie di uno stimato odontoiatra bergamasco, osserva: «Abbiamo ricevuto la solidarietà da parte degli abitanti di Fraine, qui ci troviamo molto bene. Ma siamo preoccupati, inutile nasconderlo». Nessuno ha visto o sentito nulla, come nel caso dell'altro raid avvenuto sabato notte: un cane è stato avvelenato dalle esche impregnate di lumachicida gettate nel cortile dei suoi padroni, una famiglia di turisti austriaci. L’animale è stato salvato in extremis. Pochi giorni fa nel podere di un imprenditore al Dossello erano stati sparsi ettolitri di diserbante che hanno sterminato piante ed essenze. Da tempo Fraine si sta costruendo un immagine legata al turismo montano: questi episodi rischiano di rovinarla. «La bellezza del nostro borgo è conosciuta anche all'estero – osserva il presidente del circolo La Frainense Giuliano Pè –, ma questi episodi rischiano di vanificare gli sforzi promozionali. Speriamo che qualcuno si faccia avanti aiutandoci a identificare il responsabile delle intimidazioni». Nei giorni scorsi nella vicina Val Palot si è sfiorata la tragedia a causa di un filo di nylon teso tra due alberi lungo il sentiero frequentato dai cicloturisti. Nelle stesse ore veniva distrutta la nuova segnaletica del Giro delle Creste. •

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