«Maxi depuratore del Garda? Il progetto resta un fantasma»

di C.REB.
Il consigliere Gianantonio GirelliDino Alberti esponente del  M5SUna delle manifestazioni di protesta contro il depuratore promosse in questi mesi nel Bresciano
Il consigliere Gianantonio GirelliDino Alberti esponente del M5SUna delle manifestazioni di protesta contro il depuratore promosse in questi mesi nel Bresciano
Il consigliere Gianantonio GirelliDino Alberti esponente del  M5SUna delle manifestazioni di protesta contro il depuratore promosse in questi mesi nel Bresciano
Il consigliere Gianantonio GirelliDino Alberti esponente del M5SUna delle manifestazioni di protesta contro il depuratore promosse in questi mesi nel Bresciano

Maxi depuratore del Garda? Tutto deciso, anzi no. Il M5S che esprime il ministro all’Ambiente Sergio Costa «gela» il presidente della Comunità del Garda Maria Stella Gelmini, che aveva annunciato una svolta decisiva. «L’impianto si farà a Gavardo», ha affermato la deputata di Forza Italia reduce da un incontro a Roma giudicato «cruciale». Ma il consigliere regionale Dino Alberti, citando fonti ministeriali, ridimensiona il valore del vertice. «Quella citata da Maria Stella Gelmini è stata semplicemente una riunione della cabina di regia convocata periodicamente per fare il punto sullo stato di avanzamento lavori. Che però, per quanto riguarda il depuratore del Garda, ad oggi non esistono. Esiste - o, meglio, dovrebbe esistere - un progetto di fattibilità tecnico-economica evocato da Acque Bresciane in tutte le sedi ufficiali, ma mai consegnato. Senza di quello, non si va da nessuna parte». Alberti è tranchant: «Non si è ancora deciso nulla per il semplice fatto che non c’è un documento attendibile su cui confrontarsi. Il problema dei reflui fognari del Garda esiste, ma la peggiore soluzione è imporre impianti ai cittadini e al territorio». IL CONSIGLIERE regionale del M5S incalza:«Dobbiamo trovare una soluzione condivisa a tutti i livelli, per evitare battaglie legali davanti al Tar. Prima si parlava della “follia“ di Visano, oggi è all’ordine del giorno un’assurdità come Gavardo: sono già passati anni, ne vogliamo perdere ancora? Il collettamento deve esserci, questo è ovvio, ma l’operazione deve essere condivisa e corretta, visto che stiamo parlando di soldi pubblici, quindi di tutti. È possibile - afferma Alberti allineandosi alle posizioni già espresse dal sottosegretario all’Ambiente Salvatore Micillo - rivedere il progetto, usando gli stessi fondi già stanziati, ma realizzando un’opera più sicura ed ecosostenibile, possibilmente riducendo la quota che dovrà essere coperta con l’aumento delle tariffe». L’INCONTRO di Roma è anche finito nel mirino del consigliere regionale del Pd Giantonio Girelli: «Desta stupore, e disappunto, apprendere a posteriori che si è tenuto un vertice sul tema depurazione del Garda. Una riunione che ha e bypassato il tavolo istituzionale dei consiglieri regionali, totalmente ignorati anche da una comunicazione ufficiale, e nella quale si sono espressi pareri frutto di analisi e considerazioni non sufficientemente condivise e convincenti. Mi chiedo, chi ha rappresentato la nostra Regione? Che posizione ha espresso? E soprattutto, dove ha maturato la posizione presentata? Per sapere per quale motivo sia accaduto tutto questo ho presentato un’interrogazione scritta». Girelli precisa di «non essere contrario a prescindere alla soluzione di Gavardo, purché si dimostri essere l’ipotesi più seria e sostenibile. Vi è però la necessità di conoscere analisi, approfondimenti, ipotesi considerate e ipotesi possibili da percorrere per affrontare un intervento di tale portata. Non è accettabile ragionare su presunti progetti, su presunti studi, su presunte rassicurazioni prive, fino ad ora, di seri supporti tecnici e di vere illustrazioni. Bisogna tutelare il lago di Garda, ma anche il fiume Chiese. É il momento di verificare la credibilità, la serietà e la reale capacità dei soggetti in campo di affrontare il tema. Senza preconcetti, senza campanilismi, senza scontro fra territori, ma anche senza approssimazione, superficialità, o scorciatoie dettate più da logiche gestionali che da condivise volontà tra tutte le istituzioni, che è compito della politica tutelare come prioritarie». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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