Nel capannone mille tonnellate di rifiuti

di Alessandro Gatta
Interi magazzini utilizzati come «discariche» illegali di rifiuti
Interi magazzini utilizzati come «discariche» illegali di rifiuti
Interi magazzini utilizzati come «discariche» illegali di rifiuti
Interi magazzini utilizzati come «discariche» illegali di rifiuti

Tutto è cominciato da Soiano, in uno stabile di via Brescia nella zona artigianale che porta a Carzago: è qui, nell’ottobre di un anno fa, che i carabinieri del Nucleo operativo ecologico hanno concluso il primo maxi-sequestro, più di mille tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi stipati in un capannone, in particolare rifiuti prodotti dal trattamento meccanico, camuffati come «imballaggi in materiale misto». MILLE TONNELLATE: non poche. Ma era solo l’inizio di un’indagine che ha portato a scoprire oltre duemila tonnellate di rifiuti illegali in tre province. Ieri mattina proprio il Noe, in collaborazione con i comandi provinciali dell’Arma, ha dato esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare, una in carcere e una ai domiciliari, nei confronti di G.A., 54enne di Viadana, e V.G., 40enne della provincia di Treviso, arrestati per traffico illecito di rifiuti. Le attività investigative, condotte dal Noe di Brescia e coordinate dal sostituto procuratore Roberta Panico, hanno permesso di individuare un gruppo criminale che operava nel campo del trattamento e del trasporto dei rifiuti, dedito alla gestione e allo smaltimento illecito di rifiuti speciali, provenienti in particolare da Toscana, Campania e Lombardia: venivano stoccati e abbandonati in capannoni industriali anche dismessi, come delle discariche abusive al coperto. OLTRE A SOIANO, si segnalano i sequestri di altre 1.200 tonnellate di rifiuti tessili, nascosti in altri due capannoni, a Casaloldo e a Roverbella in provincia di Mantova, senza alcuna autorizzazione. In tutto 2.300 tonnellate complessive di rifiuti illecitamente gestiti, che avrebbero generato - «svicolando» i costi di corretto smaltimento - un profitto di oltre 400 mila euro. I carabinieri del Noe erano impegnati in un’azione di monitoraggio del fenomeno degli incendi a danno delle aziende che si occupano della gestione dei rifiuti: dalle prime risultanze investigative, e dai successivi accertamenti della Procura, sarebbe così emersa l’esistenza di una struttura organizzata. •

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