Nell’abisso del lago a 333 metri Sub polacco tenta l’impossibile

di Luciano Scarpetta
Sebastian Marczewsky davanti al lago dove tenterà l’impossibile
Sebastian Marczewsky davanti al lago dove tenterà l’impossibile
Sebastian Marczewsky davanti al lago dove tenterà l’impossibile
Sebastian Marczewsky davanti al lago dove tenterà l’impossibile

A volte ritornano: lo conferma di Sebastian Marczewsky, 41enne palombaro polacco, da qualche giorno è ancora di stanza a Limone per preparare la sua nuova impresa negli abissi del Garda. NELL’ESTATE 2017 proprio nella «palestra» gardesana dei sub al porto di Tremosine, aveva stabilito il record nazionale polacco in acque interne, scendendo alla ragguardevole quota di -240 metri. Adesso oserà di più. Appena sarà pronto, a fine mese o al massimo entro i primi di luglio, cercherà di scendere fino a -333 metri per superare il record mondiale di profondità «a circuito aperto» (con l’ausilio di bombole d’ossigeno) stabilito nel 2016 dall’egiziano Ahmed Gabr nelle ben più calde acque del mar Rosso con l’incredibile quota di -332,35 metri. Nativo di Stalowa Wola, vicino a di Varsavia, Marczewski è un veterano di guerra ha iniziato ad avventurarsi nel blu profondo dopo essere stato tragicamente coinvolto nell’esplosione di una mina dei talebani in Afghanistan, che gli ha danneggiato la spina dorsale. Oggi di lavoro è istruttore subacqueo. Ieri sulla spiaggia di Limone si è concluso l’assemblaggio della piattaforma galleggiante sulla quale, al largo del paese, appena tutto sarà pronto, prenderanno posto i tecnici della sue equipe e i medici: da qui Marczewsky si immergerà verticalmente per raggiungere in una manciata di minuti la quota batimetrica prefissata. Scenderà in acqua alle 6 del mattino, poi serviranno ore per le varie tappe di decompressione. La scelta non è casuale: oltre che per la temperatura delle acque più miti rispetto a quella di altri laghi europei, qui il fondale scende subito verticalmente. •

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