«No al nuovo impianto di A2A»

di Flavio Marcolini
Nel «rendering» un’impressione grafica dell’impianto in progetto
Nel «rendering» un’impressione grafica dell’impianto in progetto
Nel «rendering» un’impressione grafica dell’impianto in progetto
Nel «rendering» un’impressione grafica dell’impianto in progetto

Una dura presa di posizione a Calcinato: una nuova mobilitazione mentre procede spedito l’iter autorizzativo per il nuovo impianto A2A per il trattamento della frazione organica dei rifiuti domestici da raccolta differenziata che dovrebbe sorgere al confine del territorio in località Fusina a Bedizzole. «A breve - spiegano in una nota gli ecologisti calcinatesi - è prevista l’ennesima Conferenza dei servizi, cui parteciperanno anche i Comitati contrari al nuovo insediamento e chiedono una moratoria in provincia». Con una capacità di circa 75 mila tonnellate l’anno, provenienti da da tutta la provincia, aggiungono gli oppositori, «l'impianto sancirebbe definitivamente il monopolio della raccolta e del trattamento dei rifiuti da parte di A2A nel Bresciano». E ricordano che il sito destinato a dare spazio all’impianto viene definito dalla Soprintendenza di Brescia «a rischio medio alto», in quanto nell’area vi sono stati numerosi ritrovamenti di reperti preistorici, romani e medioevali. Gli ambientalisti, inoltre, sottolineano che «la nuova, impattante, presenza sorgerebbe in una zona sottoposta a un indice di pressione abnorme». Nell’area interessata sono presenti già diversi «impianti e discariche. Il tutto in un contesto di viabilità inadeguata e già satura tra Calcinato, Lonato e Bedizzole». Per il Comitato Cittadini di Calcinato, tra l’altro, nella zona sono già «100 i tir carichi di rifiuti in ingresso in meno di un’ora». Tra le iniziative di sensibilizzazione e contrasto vengono annunciati «un’assemblea pubblica a fine gennaio e un esposto nei confronti di A2A e degli enti autorizzatori». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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