DESENZANO

«No alla stazione della Tav», il siluro della Soprintendenza

di Silvia Avigo
Rinaldi: «L'alta velocità è strategica ma non lo è lo scalo a San Martino consumerebbe troppo territorio». Freno anche a nuovi hotel sul lago
L’architetto Luca Rinaldi, Soprintendente alle belle arti e al paesaggioCantieri Tav a Desenzano: dai lavori ferroviari sono emersi i resti di un tempio e di due ville romane
L’architetto Luca Rinaldi, Soprintendente alle belle arti e al paesaggioCantieri Tav a Desenzano: dai lavori ferroviari sono emersi i resti di un tempio e di due ville romane
L’architetto Luca Rinaldi, Soprintendente alle belle arti e al paesaggioCantieri Tav a Desenzano: dai lavori ferroviari sono emersi i resti di un tempio e di due ville romane
L’architetto Luca Rinaldi, Soprintendente alle belle arti e al paesaggioCantieri Tav a Desenzano: dai lavori ferroviari sono emersi i resti di un tempio e di due ville romane

Dalla fascia a lago all’entroterra, il territorio del Garda va tutelato. Devono finire i tempi della cementificazione, delle costruzioni sul verde, del business a scapito dell’ambiente. Un monito severo che proviene da una fonte fra le più autorevoli: il Soprintendente alle belle arti, archeologia e paesaggio, Luca Rinaldi. «Per la costa del lago ormai è andata come è andata - dice a Bresciaoggi il Soprintendente Luca Rinaldi -, ma ora è il momento di proteggere almeno l’entroterra».

Un monito che ha il sapore di avvertimento ed è proprio la Soprintendenza ad aver le armi per impedire il ripetersi degli scempi del passato. La linea è delineata ed è ferrea: consumo del suolo zero, ben vengano i nuovi hotel di lusso per riqualificare l’offerta turistica, ma da realizzarsi solo recuperando aree già edificate, non sul verde e non a scapito del paesaggio; tutela per l’entroterra, ferito dal passaggio della Tav e quindi ancor più da proteggere. Con un secco «no» del Soprintendente alla progettata stazione intermedia dell’Alta velocità che potrebbe sorgere a San Martino.

«Bisogna coniugare la vocazione turistica con quella culturale: abbiamo un territorio ricchissimo e c’è ancora tanto da scoprire - afferma Rinaldi -. Le poche aree di pregio paesaggistico ormai rimaste vanno salvaguardate con rigore, l’entroterra difeso, anche per i tesori nascosti nel sottosuolo». Il riferimento è alle incredibili scoperte a Desenzano emerse durante i lavori della Tav: due ville romane di età compresa tra il I secolo avanti Cristo e il IV dopo Cristo, in località Montelungo, un tempio romano a Montonale e a San Lorenzo i resti di un villaggio capanniforme, il tassello che mancava per scoprire la storia pre-palafitticola. I reperti salvati sono stupefacenti: fibule, ornamenti, ceramiche e tante monete, riportanti l’effige dei vari imperatori che si sono susseguiti nelle abitazioni di villeggiatura dei romani antichi, tra cui Costantino ed Augusto. Tutti questi tesori verranno restaurati e ricollocati al museo Rambotti di Desenzano, che probabilmente necessiterà di un ampliamento.

«L’entroterra di Desenzano, fino a Pozzolengo e Castiglione è prezioso: fortunatamente la legge prevede nostre ricerche sui lavori per le grandi opere - spiega l’architetto Rinaldi, che ammette -: la Tav, che passa proprio sulle due ville romane, è un’infrastruttura strategica e ormai necessaria, ma un’altra stazione no. Sono contrario alla sua realizzazione, consumerebbe inutilmente altro territorio».

Una posizione netta con la consapevolezza che l’ultima parola spetta proprio alla Soprintendenza. In linea anche un chiaro stop alle crescenti richieste per realizzare ex novo hotel di lusso vicino alle coste: «Uno a Sirmione, Manerba, Moniga, alle Zette di Salò e a Gargnano, due a San Felice - prosegue Rinaldi -: non sono contrario alle strutture di lusso, purché vengano realizzate riqualificando o demolendo e ricostruendo l’esistente. Purtroppo i Comuni approvano, la loro capacità edificatoria è ancora eccessiva». La linea è tracciata: il consumo di territorio troverà nella Soprintendenza una barriera. •.

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