Non c’è pace per
il Mose: la battaglia
in tribunale

di Luciano Scarpetta
Il Mose «parcheggiato» al pontile sud del promontorio di CampioneI pali di ancoraggio del Mose in attesa della diga galleggiante a difesa del centro velico federale
Il Mose «parcheggiato» al pontile sud del promontorio di CampioneI pali di ancoraggio del Mose in attesa della diga galleggiante a difesa del centro velico federale
Il Mose «parcheggiato» al pontile sud del promontorio di CampioneI pali di ancoraggio del Mose in attesa della diga galleggiante a difesa del centro velico federale
Il Mose «parcheggiato» al pontile sud del promontorio di CampioneI pali di ancoraggio del Mose in attesa della diga galleggiante a difesa del centro velico federale

Si va ancora per avvocati a Campione. Non bastavano le vicende giudiziarie ancora in corso per i risarcimenti civili dei danni subiti nell’inchiesta per le lottizzazioni abusive legate alla riqualificazione urbana del borgo da parte di Coopsette e Campione del Garda spa. ADESSO IL COMUNE di Tremosine è alle prese con un’altra grana nella sua unica frazione a lago, con protagonista l’ormai famigerato Mose, la barriera modulare che nelle intenzioni dovrebbe, o forse sarebbe meglio dire avrebbe dovuto proteggere dal moto ondoso le imbarcazioni del centro velico federale di Univela. Dopo qualche tentativo di posizionamento del frangiflutti naufragato (nel vero senso della parola) nei mesi precedenti, da tempo la struttura giace malinconicamente «parcheggiata» al molo sud della frazione in attesa, si spera, dell’assemblaggio definitivo ai pali di ancoraggio nello specchio d’acqua antistante la cittadella della vela. La decisione dell’Amministrazione di procedere alle vie giudiziali segue l’incontro avvenuto il 13 giugno scorso in Municipio con le parti coinvolte, il progettista e la ditta incaricata dei lavori. Al tavolo tecnico sono però emerse posizioni «manifestamente divergenti» tra loro sulle cause che hanno portato al ripetuto cedimento delle flange di ancoraggio dei moduli ai «guidapalo» e al comportamento anomalo dell’attenuatore del moto ondoso in sede di collaudo, rendendo di fatto impossibile, tra rimpalli di responsabilità, l’individuazione delle varianti da apportare al progetto originario. Da qui la necessità per il Comune di Tremosine di promuovere un accertamento tecnico da parte di un legale giudiziale per accertare le responsabilità, stabilendo varianti e costi per completare (forse) l’assemblamento dell’opera. Definire travagliata la gestazione di questa diga modulare è indubbiamente riduttivo. L’opera iniziata ufficialmente il 3 novembre 2016 con la consegna di inizio lavori e la cantierizzazione della zona, poco dopo subì un brusco stop in seguito alla scoperta che le misurazioni della morfologia del fondale effettuate in precedenza nel 2013, non dalla ditta incaricata dai lavori ma da un’altra impresa, erano difformi con l’attuale scenario subacqueo. Intoppo non da poco che impose l’allungamento dei pali in officina e lo slittamento di altri mesi dell’opera. Poi ci pensò il Peler, il vento mattutino proveniente da nord a generare onde che rispedirono al mittente nello scorso dicembre e in primavera tutti i successivi tentativi di assemblaggio. Ora toccherà ad altri provare a ricomporre il puzzle acquatico. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti