Notte di follia, la baby gang tradita dai social

di Valerio Morabito
La Polizia locale intercomunale sta identificando i bulli di Bedizzole
La Polizia locale intercomunale sta identificando i bulli di Bedizzole
La Polizia locale intercomunale sta identificando i bulli di Bedizzole
La Polizia locale intercomunale sta identificando i bulli di Bedizzole

A fine ottobre erano stati protagonisti di una serata di follia che aveva avuto come teatro la zona tra la piazzetta XXV Aprile e via XX Settembre a Bedizzole. Un branco di cinquanta ragazzini ubriachi dopo aver violato il coprifuoco senza indossare la mascherina, aveva danneggiato le insegne dei negozi, urlato bestemmie, minacciato pesantemente i residenti e insultato carabinieri e agenti della Polizia locale prima di darsi alla fuga. Molti di loro pensavano di averla fatta franca al punto da postare su instagram le scene di disordini e guerriglia urbana con tanto di post di ingiurie alle forze dell’ordine. Ma proprio scavando tra i social gli agenti della Polizia locale intercomunale di Lonato, Bedizzole e Calcinato, guidati dal comandante Luisa Zampiceni stanno risalendo ai responsabili del raid. Il primo ad essere identificato è stato neodiciottenne di Calvagese che aveva pubblicato un video sull’assalto a Bedizzole sul proprio profilo Instagram. A margine del filmato, dove molti dei giovani erano riconoscibili, una raffica di commenti diffamatori nei confronti della Polizia locale. Il 18enne è stato denunciato per diffamazione e sarà ora la procura a valutare sulla scorta delle indagini se contestargli anche il reato di danneggiamento. Di certo sarà sanzionato per il mancato rispetto delle misure anti-contagio. Altri due sedicenni sono stati segnalati alla procura dei minori perchè immortalati sul video dei disordini. Ma l’attività investigativa è solo all’inizio: gli agenti stanno risalendo alle generalità di un’altra decina di ragazzini che avrebbero partecipato al raid. Il 26 ottobre si erano radunati nel centro di Bedizzole almeno cinquanta ragazzi che avevano danneggiato le saracinesche e le insegne dei negozi. Nel mirino era finita anche la farmacia di via XX Settembre dove la tensione era salita alle stelle: alcuni residenti erano usciti per cercare di riportare la calma, ma minacciati erano stati costretti a rientrare in casa. «Eravamo spaventati per l’atteggiamento aggressivo dei giovani che non indossavano la mascherina formando un evidente assembramento», avevano raccontato ai carabinieri. L’ANALISI DEI FILMATI delle telecamere della rete di videosorveglianza avevano fornito i primi indizi, ma a tradire la baby gang è stata la «socialmania», la voglia di apparire, per ottenere qualche like. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti