Nuovo lungolago: il restyling infinito ricomincia da tre

di Alessandro Gatta
Il Desenzanino del futuroIl futuro «marciapiede» del lungolago, molto più ampio dell’attualeIl primo lotto riguarda la zona Desenzanino: per il  Feltrinelli si vedràL’ampliamento della spiaggia è un po’ il centro dell ’intervento
Il Desenzanino del futuroIl futuro «marciapiede» del lungolago, molto più ampio dell’attualeIl primo lotto riguarda la zona Desenzanino: per il Feltrinelli si vedràL’ampliamento della spiaggia è un po’ il centro dell ’intervento
Il Desenzanino del futuroIl futuro «marciapiede» del lungolago, molto più ampio dell’attualeIl primo lotto riguarda la zona Desenzanino: per il  Feltrinelli si vedràL’ampliamento della spiaggia è un po’ il centro dell ’intervento
Il Desenzanino del futuroIl futuro «marciapiede» del lungolago, molto più ampio dell’attualeIl primo lotto riguarda la zona Desenzanino: per il Feltrinelli si vedràL’ampliamento della spiaggia è un po’ il centro dell ’intervento

Per la città è sicuramente un passo avanti dopo tanti passi indietro, a quasi 10 anni dal primo progetto che venne redatto quando era il 2011 e il compianto Cino Anelli vestiva la fascia tricolore di sindaco: a Desenzano si è sbloccato il restyling del lungolago, con l’approvazione in Giunta comunale dello studio di fattibilità - oggi come ieri affidato allo Studio Visconti – per il primo stralcio della riqualificazione, a partire dal Desenzanino fino alla presa a lago dell’acquedotto, con ampliamento della spiaggia e rifacimento (e ampliamento) della passeggiata. IL PREVENTIVOdi questo primo lotto dei costi è di circa 1 milione di euro, finanziati dal Comune con risorse proprie e non più dai privati: qualche mese fa, ricordiamo, è decaduta la variante al Piano attuativo delle Grezze, che prevedeva la realizzazione del nuovo lungolago (dal Desenzanino al vicolo delle Lavandaie: totale 5 milioni) in cambio della maxi-lottizzazione da oltre 100 appartamenti su 39mila mq. I privati non hanno presentato in tempo la fideiussione richiesta: dunque la compensazione prevista dal Piano attuativo è tornata ad essere la nuova scuola di San Martino (su cui però, da anni, l’interesse è pari a zero: anche questo è un problema da discutere). Lo studio di fattibilità è il primo passo: seguiranno in tempi brevi anche le successive fasi di progettazione, già a buonissimo punto perché il nuovo progetto, in realtà, è tale e quale a quello vecchio. L’obiettivo è arrivare all’approvazione definitiva in consiglio comunale entro la fine dell’anno, appaltare i lavori all’inizio del 2021 e avviare i cantieri entro l’autunno successivo, così da avere tutto pronto per primavera 2022. NON SOLO la riqualificazione estetica: il Comune è al lavoro, in accordo con Acque Bresciane, anche per organizzare il complicato (e costoso) spostamento della cabina a lago dell’acquedotto, già previsto nei progetti passati e tra i punti fermi delle richieste della Soprintendenza: i tempi (e i costi) sono da definire, di sicuro si sa che verrà trasferita nella vicina via Vighenzi. La lunga storia del lungolago vede finalmente il traguardo: il progetto venne approvato nel 2011, poi modificato e adottato dalla Giunta di centrosinistra guidata da Rosa Leso, infine approvato (a metà) dall’attuale amministrazione, prima della bandiera bianca del febbraio scorso. E adesso si riparte. •

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