Omicidio di Francesca, si va al processo

di PA.CI.
La vittima, Francesca Fantoni
La vittima, Francesca Fantoni
La vittima, Francesca Fantoni
La vittima, Francesca Fantoni

Si aprirà il 14 dicembre l'udienza preliminare a carico di Andrea Pavarini, il 32enne in carcere dall'inizio dell'anno con l'accusa di avere violentato e ucciso lo scorso 25 gennaio a Bedizzole Francesca Fantoni. La vittima, 38enne del paese affetta da alcuni disturbi cognitivi, era stata ritrovata due giorni dopo nel parco dei Bersaglieri, nei pressi dell'area giochi dello spazio verde pubblico. Il 32enne, padre da pochi mesi al momento del delitto, è accusato di omicidio volontario e violenza sessuale. Dopo l'abuso, secondo la ricostruzione fatta dalla procura di Brescia, Pavarini avrebbe colpito la vittima con calci e pugni e poi le avrebbe stretto le mani intorno al collo fino a strozzarla. Poi se ne era andato lasciando lì il corpo martoriato. A incastrarlo erano state alcune testimonianze e le immagini delle telecamere installate per le vie di Bedizzole che lo avevano inquadrato in orari compatibili con quello del delitto. Alcune tracce di sangue della vittima erano state poi ritrovate su una sua felpa e davanti all'evidenza della prova scientifica e il 32enne aveva finito per ammettere l'omicidio. In incidente probatorio, nel corso delle indagini preliminari, Pavarini è stato sottoposto a una perizia per valutare la sua capacità di intendere e di volere. Lo psichiatra incaricato della valutazione aveva trovato Pavarini «lucido, vigile, orientato nello spazio e nel tempo». Per il perito, il giardiniere 32enne, nonostante fosse affetto da una disabilità cognitiva, sapeva quel che faceva e al momento dell'aggressione «le sue competenze erano più che sufficienti e idonee a comprendere la valenza antinormativa e il disvalore del suo comportamento». Una relazione contestata dalla difesa che avrebbe voluto maggiori approfondimenti clinici sul suo stato di salute. •

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