«Pappa cattiva» all’asilo Maxi-multa ai fornitori

Le mense delle scuole materne di Desenzano sono diventate un caso: i bambini rifiutano i pasti e il Comune sanziona la ditta fornitrice
Le mense delle scuole materne di Desenzano sono diventate un caso: i bambini rifiutano i pasti e il Comune sanziona la ditta fornitrice
Le mense delle scuole materne di Desenzano sono diventate un caso: i bambini rifiutano i pasti e il Comune sanziona la ditta fornitrice
Le mense delle scuole materne di Desenzano sono diventate un caso: i bambini rifiutano i pasti e il Comune sanziona la ditta fornitrice

Nessuno pretende un menù stellato, ma quando i bambini tornano a casa nervosi e affamati perché non sono riusciti a mandar giù nemmeno un boccone della mensa scolastica, il problema c’è e va risolto. Intanto il Comune si muove, con una sanzione di qualche migliaio di euro (si vocifera dio 10 mila) alla ditta fornitrice. A Desenzano i genitori delle scuole d’infanzia sono sul piede di guerra e fioccano le segnalazioni riguardo alla mensa, che risulterebbe essere oltre che di bassa qualità anche non assolutamente adatta ai più piccini: «La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la pasta con acciughe e capperi: ma come si può pensare che dei bambini di 3 o massimo 5 anni possano mangiarla?», ha spiegato mamma Paola dalla materna Einstein, seguita a ruota da papà Stefano -. Mio figlio torna a casa e ha sempre fame, quando gli chiedo cosa ha mangiato, seppur piccino, assume un’espressione letteralmente disgustata». Sono in tutto 4 le scuole dell’infanzia desenzanesi (Rodari, Giovanni Paolo II, Einstein e Levi Montalcini), frequentate da quasi 470 bambini, di cui oltre 300 residenti e che si sommano ai quasi 200 delle due paritarie (Merici e San Giovanni) che sembra se la passino meglio. «Abbiamo amici e parenti che hanno iscritto i loro figli nelle scuole private - spiega mamma Elena -. Problemi di questo tipo non esistono e non è giusto, non devono esserci bambini di serie B. Le segnalazioni dall’inizio dell’anno scolastico sono state molte e ripetute, tanto che l’assessore comunale all’istruzione, Annalisa Colombo, ha preso in mano la situazione, visto che il contratto di fornitura richiede pasti di qualità e soprattutto adatti ai gusti dei bambini. «Questo è uno dei servizi fondamentali offerti dall’Amministrazione e che deve rispettare parametri di qualità e sicurezza imprescindibili. Nel 2017 la nostra Amministrazione si era subito attivata per azzerare tutte le criticità pregresse». Da agosto, in seguito ad una gara europea, è subentrato un nuovo fornitore e purtroppo ritardi, difformità e poca appetibilità sono riemersi - ha proseguito la Colombo -. I doppi turni, dovuti all’emergenza Covid, l’elevato numero di diete speciali, le situazioni di rischio non hanno aiutato il nuovo fornitore, ma da un’azienda vincitrice dell’appalto e con una solida reputazione internazionale, mi aspetto un servizio all’altezza. Abbiamo messo in campo tutte le azioni possibili - conferma l’assessore - comprese sanzioni economiche di migliaia di euro nei confronti della ditta, affinché i problemi siano risolti. Se così non sarà, l’azienda dovrà assumersi ogni responsabilità». •.

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