Per il depuratore del Garda un faccia a faccia in Regione

di L.SCA.
Sul Garda il nodo dei depuratori
Sul Garda il nodo dei depuratori
Sul Garda il nodo dei depuratori
Sul Garda il nodo dei depuratori

Quella di oggi è una giornata importante per la realizzazione del nuovo collettore del Garda bresciano. Trentadue sindaci in rappresentanza dei Comuni della sponda bresciana del lago e del fiume Chiese (anche mantovani come Casalmoro, Asola e Acquanegra) sono stati convocati questa mattina al Pirellone dall’assessore al territorio Pietro Foroni, per discutere la progettazione dell’opera. È il primo confronto ufficiale e istituzionale tra lago e fiume sugli obiettivi e i contenuti del progetto per il quale il Governo ha stanziato 100 milioni di euro, dei quali 60 per la sola sponda bresciana, e sul quale l’Ufficio d’Ambito di Brescia e il gestore del servizio unico integrato Acque Bresciane, sono impegnati nel progetto di fattibilità. Proprio quest’ultimo, ricordiamo, lo scorso anno ha commissionato a Giorgio Bertanza, professore del dipartimento di ingegneria civile dell’Università di Brescia, un’indagine per individuare gli scenari ottimali per la scelta progettuale del nuovo sistema di depurazione e collettazione dei reflui fognari della sponda bresciana del lago. Dopo mesi di supposizioni, mezze verità e spifferi che danno come soluzione più gettonata l’ampliamento del depuratore di Montichiari per i reflui del basso lago (tranne Desenzano e Sirmione che continueranno a confluire a Peschiera) e di Gavardo per i reflui da San Felice a Tignale, facendo confluire le acque depurate nel Chiese, oggi si affronteranno insieme obiettivi e contenuti del progetto. L’auspicio è che non salti il banco per il muro contro muro tra sindaci di lago e di fiume. •

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