DESENZANO

Per il raro tritone quello sul Benaco è un ritorno trionfale

di Alessandro Gatta
Ospitato nella colonia all'Oasi San Francesco di Rivoltella grazie ai contributi di Comune e Regione
Un tritone crestato inserito nell’Oasi da Wwf e Airone rosso
Un tritone crestato inserito nell’Oasi da Wwf e Airone rosso
I piccoli tritoni del Garda nello stagno

I tritoni del Garda hanno trovato casa: è l'Oasi San Francesco di Rivoltella, che li ospiterà a vita (e oltre) in uno stagno appositamente realizzato per loro - grazie ai contributi di Comune e Regione - e protetto con una rete da eventuali predatori. La colonia di Desenzano ora si compone di 25 esemplari, sia di tritone punteggiato (nome scientifico Lissotriton vulgaris), chiamato così per i puntini che ne caratterizzano la pelle, che di tritone crestato (Triturus carnifex), più grande e colorato (anche giallo e arancio) i cui maschi sviluppano dorsalmente una plica cutanea detta cresta. Al «Progetto Triturus» si lavora ormai dal 2019, quando in aprile venne individuata dal Wwf Bergamo-Brescia una colonia di tritoni nel Basso Garda: «Un ritrovamento eccezionale - spiega Paolo Zanollo - perché i tritoni non erano mai stati segnalati nell'area gardesana».

Un tritone crestato inserito nell’Oasi da Wwf e Airone rosso
Un tritone crestato inserito nell’Oasi da Wwf e Airone rosso

Zanollo: «Questa specie è garanzia di biodiversità»

Quella di Desenzano è una delle poche colonie certificate di tutta la provincia: ce ne sarebbero solo altre due, in Valsabbia e nella Bassa, quando invece negli anni Novanta erano più di 20. Brutto segno: «Questa specie è garanzia di biodiversità, sentinella positiva di un ecosistema che funziona - continua Zanollo - ma sempre più rara per cementificazione, inquinamento, cambiamento climatico, introduzione di specie aliene». Per questo motivo i tritoni sono inseriti nella lista rossa, come specie fortemente minacciate e quasi a rischio di estinzione. Il nuovo stagno è stato realizzato in emergenza, subito dopo il ritrovamento, poi riprogettato e allestito con tutti i crismi, scientifici e non (compreso il parere della Soprintendenza) con il coordinamento della dottoressa forestale Elisa Carturan, scavato dai volontari dell'associazione Airone Rosso, a cui è affidata l'Oasi, e con il lavoro della cooperativa L'Airone. Il Comune ha contribuito con 3 mila euro a fondo perduto, inserendo poi il progetto nel bando regionale Life Gestire 2020. 

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