personale nei nosocomi dell’azienda Bordate del sindacato

di Alessandro Gatta
L’ospedale di Desenzano, una delle strutture dell’Asst: i sindacati contestano la gestione del personale da parte dell’azienda in tutti i presidi
L’ospedale di Desenzano, una delle strutture dell’Asst: i sindacati contestano la gestione del personale da parte dell’azienda in tutti i presidi
L’ospedale di Desenzano, una delle strutture dell’Asst: i sindacati contestano la gestione del personale da parte dell’azienda in tutti i presidi
L’ospedale di Desenzano, una delle strutture dell’Asst: i sindacati contestano la gestione del personale da parte dell’azienda in tutti i presidi

É un nuovo fronte della già ampia contestazione sindacale, che si trascina da tempo all'Asst del Garda, l'azienda sociosanitaria che ricordiamo ha in carico gli ospedali e i presidi di Desenzano, Lonato, Gavardo, Prevalle, Salò, Manerbio e Leno. Alla «costante emorragia di personale», scrivono i sindacati Fp Cgil, Fp Cisl, Uilfp, Nursind e Nursing Up in una nota congiunta, quantificata in almeno 150 operatori mancanti, si aggiunge ora «la decisione di ridurre i posti letto per poter garantire le ferie al personale, a scapito dell'utenza del territorio, favorendo l'accesso alle strutture private di prossimità, durante il fisiologico afflusso turistico estivo». Per i sindacati «nonostante le promesse continuano le difficoltà aziendali e mancano medici, infermieri, tecnici sanitari, ostetriche, oss, autisti, amministrativi, operatori tecnici: praticamente non c'è settore che non veda carenza di personale, gli operatori da anni si sobbarcano condizioni di lavoro insostenibili, aggravate dallo stress di due anni di pandemia, e la situazione è talmente grave che a fatica si garantiscono le attività di base, soprattutto nelle aree critiche». Poi c'è il discorso delle ferie estive: «La direzione generale - continuano le Rsu - per garantire il diritto alle ferie ha dovuto ridurre i posti letto in molti reparti, e ha utilizzato gli infermieri di famiglia per coprire le carenze in ospedale senza un confronto con le organizzazioni sindacali». La preoccupazione è ora legata al fatto che «i piani ferie validati già con salti di riposo programmati, non garantiscano a tutti gli operatori di poter fruire del diritto alle ferie estive: temiamo che siano pagate a caro prezzo dai colleghi che restano in servizio». Infine la questione dei rapporti sindacali, definiti «al minimo storico: la direzione si dimostra poco propensa al confronto, non si interessa delle segnalazioni che trasmettiamo quotidianamente e prende decisioni unilaterali». Immediata la replica dell'Asst: «Sono stati 13 gli incontri effettuati con le organizzazioni sindacali dal settembre scorso, più di uno al mese. E da settembre ad oggi assunti più di 90 infermieri, 7 tecnici di laboratorio e altrettanti di radiologia, 12 operatori sociosanitari in accordo con i sindacati, e deliberato l'assunzione di 12 persone tra gli amministrativi». Sul riposo: «Tutti hanno fatto le ferie e l'utilizzo di forme aggiuntive e straordinarie di lavoro è limitato. Gli infermieri di famiglia utilizzati per i piani ferie ospedalieri sono 7 su 61 e anche a loro verrà garantito il riposo». Sui posti letto, continua Asst, «è stata poderosa l'azione di rafforzamento che ha portato i posti letto da 540 a 612 a livello aziendale, più di 70 posti letto aggiuntivi: la riduzione dei posti letto estivi è molto contenuta, circa il 10%, in linea con l'anno scorso». Le conclusioni: «Stupisce e amareggia questa comunicazione strumentale assolutamente distorta», dai «contenuti non veritieri» e «falsamente allarmisti».•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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