Più poeta che guerriero e più «Mister» che «Vate»

di L.SCA.
L’allenatore Luciano  SpallettiIl ritratto scultoreo del Vate
L’allenatore Luciano SpallettiIl ritratto scultoreo del Vate
L’allenatore Luciano  SpallettiIl ritratto scultoreo del Vate
L’allenatore Luciano SpallettiIl ritratto scultoreo del Vate

«Ma sembra Spalletti!». Quando in maggio le due statue del D’Annunzio «solitario studioso» erano state collocate sul lungolago di Gardone Riviera e davanti alla Prioria del Vittoria, era stato questo il commento più spiritosamente impertinente: in effetti c’è una certa somiglianza fra il Vate di bronzo forgiato dallo scultore Alessandro Verdi e l’ex allenatore di Inter e Roma. «UN’OPERA affettuosa e amabile», l’aveva invece definita Giordano Bruno Guerri, presidente della Fondazione del Vittoriale degli Italiani. Nulla di guerresco o di eroicamente marziale si ravvisa infatti in questo ritratto scultoreo: non il D’Annunzio comandante, ma il D’Annunzio poeta e letterato, immerso pensosamente nei libri. Non si capisce dunque la reazione veemente della Croazia all’inaugurazione di una terza copia di questa scultura, a Trieste. Pesa il centenario dell’impresa di Fiume, l’ultima del D’Annunzio guerriero, che andò con i suoi legionari a occupare la città dalmata. Un’invasione, secondo i croati, che è per loro inaccettabile veder celebrare con monumenti dai dirimpettai italiani. Ma oggi D’Annunzio se ne sta tranquillo fra i suoi libri. Che paura fa?

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