Picchetti al Penny, «esiliati» i sindacalisti

di Paolo Cittadini
I manifestanti bloccano l’accesso di un camion al centro logistico
I manifestanti bloccano l’accesso di un camion al centro logistico
I manifestanti bloccano l’accesso di un camion al centro logistico
I manifestanti bloccano l’accesso di un camion al centro logistico

Ci sono anche due sindacalisti della sezione bresciana del Si Cobas, Laura Raffelli e Alessandro Zandra, tra le otto persone a cui ieri mattina è stato notificata la misura del divieto di dimora a Desenzano del Garda per avere organizzato e quindi partecipato ai picchetti (iniziati lo scorso 15 ottobre e terminati il 28 novembre) e all’«ostruzionismo dell’attività produttiva interna» osservata dagli inquirenti tra l’inizio del 2018 e il 14 ottobre 2019 nel centro logistico Penny Market di Desenzano. Gli altri sei provvedimenti emessi dal gip del tribunale di Brescia su richiesta del procuratore aggiunto Silvio Bonfigli e del sostituto procuratore Ambrogio Cassiani sono stati notificati a sei cittadini stranieri ex dipendenti dello stesso centro logistico di Desenzano. Violenza privata aggravata in concorso il reato contestato a tutte e otto le persone coinvolte nella vicenda iniziata il 14 ottobre quando la cooperativa Servizi Associati aveva deciso di escludere dal ruolo di socio 11 lavoratori impegnati nel polo gardesano per sabotaggio. CON I LORO picchetti (11 gli episodi contestati dalla procura) all’esterno del polo logistico avrebbero impedito agli autisti adibiti al trasporto delle merci destinate al Penny Market di portare a termine il proprio lavoro. Gli otto avrebbero inoltre organizzato «Il sistematico decremento della produttività attraverso il danneggiamento dei muletti adibiti al carico della merce e attraverso l’occupazione delle corsie di viaggio dei mezzi da carico all’interno del magazzino». Con queste forti forme di proteste gli otto avrebbero impedito ai dipendenti della catena di caricare gli automezzi che non potevano entrare nello stabilimento e costretto gli altri lavoratori, per gli inquirenti non tutti sarebbero stati favorevoli a queste manifestazioni, a interrompere la propria attività provocando così alla Penny Market un danno economico che supererebbe i 150mila euro. AI DUE SINDACALISTI del Si Cobas, ai quali è stato notificato il divieto di dimora così da impedirgli l’organizzazione di altre proteste, inoltre la procura contesta anche il reato di tentata estorsione perché tra il 16 e il 19 ottobre scorso avrebbero prospettato al responsabile del centro logistico la possibilità di interrompere le proteste e i sabotaggi se avesse deciso di risolvere il contratto con la società cooperativa Servizi Associati affidando il servizio a una altra cooperativa vicina al Si Cobas. «E’ indiscutibile- osservano gli inquirenti - che le condotte contestate non siano la ricaduta dell’inviolabile diritto dei lavoratori di manifestare il proprio disagio per condizioni di lavoro inique, ma piuttosto corrispondono ad una precisa strategia orchestrata dai vertici bresciani del movimento sindacale Si Cobas per estorcere alla PennyMarket s.r.l. il recesso dal contratto di appalto in essere con Servizi Associati Società Cooperativa in favore di società vicine al sindacato». •

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