Premiati i migliori Lugana E la produzione schizza: nel 2019 più 15 per cento

di E.B.
I priori del capitolo premiano la cantina Oselara di Pozzolengo
I priori del capitolo premiano la cantina Oselara di Pozzolengo
I priori del capitolo premiano la cantina Oselara di Pozzolengo
I priori del capitolo premiano la cantina Oselara di Pozzolengo

Il Gran priorato del Lugana esiste da 40 anni. Dei primi, dei fondatori, qualcuno non c’è più. Ma la tradizione di ritrovarsi ogni anno di questi tempi per scegliere il Lugana migliore non si è persa. La cerimonia è innaffiata da molto vino, ça va sans dire, nelle tre versioni doc, spumante metodo classico e metodo charmat. È Vinalia. Al centro della serata che si è svolta al ristorante il Monastero di Soiano oltre al vino ci sono i priori del Capitolo, ossia il governo della confraternita. E i cerimonieri della serata. Indossano un lungo mantello e i simboli della confraternita che in tutto conta sessanta confratelli, né uno di più né uno di meno. Si può parlare di numero chiuso, come i certe università. E questa è l’università del Lugana. Alla «laurea» ci arrivano in dieci cantine, la scrematura la fa un comitato di enologi. Ne restano tre per metodo, ed è a quel punto che entrano in gioco i priori. Ognuno degusta «al buio», in una sala riservata. Lugana 1, 2 o 3? I vincitori si sapranno solo a fine serata, nel frattempo priori ed ospiti degustano tutti e dieci i bianchi, che quest’anno erano dodici per via di exaequo decretati dagli enologi. Il gran priore Ivan Spazzini è affiancato da Luca Lazzari, Adriano Zoccolan, Cesare Materossi, Paolo Facchini e Fioravante Buttignol. Prima che venga servito il dolce gli passano le buste con i vincitori: il doc migliore quest’anno è della cantina Oselara dei Pozzolengo, i titolari sono i fratelli Pedassi di Caionvico. Fanno il vino da soli due anni. Il miglior spumante classico è Zenato, tra gli Charmat la scelta cade su Bordignon di Desenzano. «È STATO un anno molto positivo per il Lugana il 2018 - spiega il direttore del consorzio, Carlo Veronese -: l’imbottigliato è cresciuto dell’8,6% ma il risultato dei primi cinque mesi del 2019 è ancora migliore: +15%». Dati in controtendenza nel settore con un export sempre molto forte: 75% quasi tutto in Germania, e un Italia in crescita. E giacenza prossima allo zero. Lo scorso anno sono stati prodotti 17 milioni di bottiglie di Lugana. In crescita netta anche la qualità: se qualche anno fa a superare gli 85 punti erano sei o sette cantine, quest’anno sono state 28». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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