«Profumi di mosto», fascino intramontabile

di Alessandro Gatta
Il vino nei luoghi di produzione: è il fascino di «Profumi di mosto»L’emozione di una cantina: impareggiabile per un vero «wine lover»
Il vino nei luoghi di produzione: è il fascino di «Profumi di mosto»L’emozione di una cantina: impareggiabile per un vero «wine lover»
Il vino nei luoghi di produzione: è il fascino di «Profumi di mosto»L’emozione di una cantina: impareggiabile per un vero «wine lover»
Il vino nei luoghi di produzione: è il fascino di «Profumi di mosto»L’emozione di una cantina: impareggiabile per un vero «wine lover»

Più di 150 eventi tra ieri e domenica scorsa, 20 cantine coinvolte dalla Valtenesi a Desenzano, circa 2.500 persone presenti alle degustazioni (un migliaio domenica scorsa, 1.500 ieri): sono questi i numeri di Profumi di Mosto edizione 2020, manifestazione completamente rinnovata causa Covid – niente degustazioni libere, ma solo eventi a numero chiuso cantina per cantina – ma che visto il successo e i commenti positivi potrebbe mantenere questa nuova formula anche negli anni a venire. «QUESTE DUE GIORNATE hanno confermato quanto già pensavamo – spiega Alessandro Luzzago, presidente del Consorzio Valtenesi – e cioè che questo può essere il format vincente, dove si mettono i numeri in secondo piano per puntare alla qualità, instaurando un rapporto stretto con chi viene in visita, un dialogo più approfondito e persone più interessate. Chi è stato in cantina tra ieri e domenica scorsa ha vissuto una vera (e bella) esperienza, che va al di là della bottiglia e dell’etichetta». Più di 80 le iniziative organizzate solo ieri, da mattina a sera: il Bio Brunch di Pratello a Padenghe, il Viaggio in Valtenesi da Avanzi a Manerba, il pic-nic tra i vigneti di Cobue a Pozzolengo, le passeggiate dai Conti Thun di Puegnago, verticali di riesling e chiaretto da Pietta a Muscoline, degustazioni di risotti a Le Gaine di Bedizzole. «IN MODO DIVERSO, abbiamo comunque raggiunto i numeri delle edizioni precedenti - commenta Juri Pagani, coordinatore della manifestazione - ma alzando l’asticella della qualità, con esperienze soft e quasi personalizzate, racconto e conoscenza. Non è più la festa e basta, dove si girano 7 o 8 cantine in tutta la giornata, ma singoli eventi in cui è davvero possibile avvicinarsi a un’altra percezione del vino: è per questo che da mesi stiamo lavorando a una diversa promozione del prodotto Valtenesi, spingendo sul valore dei nostri vini, ispirandoci alla Provenza o a Montalcino». Nelle cronache di giornata anche un discreto flusso di wine lover nei ristoranti della zona, prima o dopo i singoli eventi delle cantine (che ricordiamo erano solo su prenotazione). Della serie, appena in tempo: Profumi di Mosto, di fatto, è l’ultimo evento dedicato al vino di questo strano anno. Notizia di queste ore è infatti, quella degli annullamenti – a seguito dei più recenti Dpcm – sia del festival Fivi (i vignaioli indipendenti) di Piacenza che del wine festival di Merano. •

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