Quarantene a cascata le scuole restano chiuse

A pochi giorni dalla ripresa dell’anno scolastico, in alto Garda si registrano le prime ripercussioni pandemiche alle scuole di Limone e del Montegargnano, off limits fino a martedì per cause di forza maggiore. Tutto è cominciato qualche giorno fa all’asilo di Limone, quando tre bimbi di una classe sono risultati positivi al Covid-19. «Subito oltre ai piccoli, anche le maestre sono state poste in quarantena ma l’imponderabile, in questo caso avvenuto all’esterno delle mura scolastiche, era purtroppo dietro l’angolo» racconta la dirigente dell’Istituto comprensivo di Gargnano Marialuisa Orlandi, plesso del Parco che comprende i Comuni di Toscolano Maderno, Gargnano, Tignale, Tremosine e Limone: circa mille alunni suddivisi nelle 56 classi delle 2 scuole dell’infanzia di Tignale e Limone, 6 primarie (Toscolano Maderno, Gargnano e Gargnano-monte, Tignale, Tremosine e Limone) più le medie dei 5 Comuni. Nei giorni successivi infatti anche una collaboratrice scolastica si è sottoposta al test del tampone rapido ed è risultata positiva: con effetto domino per altri sei colleghi che prestano servizio in altre scuole, incontrati nei giorni precedenti dalla persona trovata positiva, è scattata la quarantena come da protocollo pandemico. «Purtroppo - racconta la dirigente d’Istituto Marialuisa Orlandi - fino al termine della quarantena di questi collaboratori scolastici, cioè martedì, dovrò tenere chiuse alcune scuole perché senza il loro supporto lavorativo in mancanza di altro personale, non è possibile garantire l’apertura dei plessi nei quali operano». Oltre all’asilo di Limone anche scuole elementari e medie dello stesso paese, e le elementari del Montegargnano frequentate complessivamente da circa 150 bambini. «Appena ho ricevuto la comunicazione da Ats - racconta Orlandi - ho avvisato i sindaci dei due Comuni interessati e in seguito, grazie alle chat tra docenti e genitori, siamo riusciti in poco tempo, venerdì, a comunicare tempestivamente la chiusura delle scuole a tutti i genitori delle località coinvolte. Condivido i malumori dei genitori - continua Orlandi - ma si tratta di situazioni sviluppate all’esterno degli edifici scolastici».•. © RIPRODUZIONE RISERVATA