Quartier generale dell’emergenza Si apre una crepa

di Alessandro Gatta
I Vigili del fuoco impegnati nello spegnimento di un incendioLa futura sede del Polo dell’emergenza a RivoltellaLa Croce rossa prenderà subito posto nella sede di Rivoltella
I Vigili del fuoco impegnati nello spegnimento di un incendioLa futura sede del Polo dell’emergenza a RivoltellaLa Croce rossa prenderà subito posto nella sede di Rivoltella
I Vigili del fuoco impegnati nello spegnimento di un incendioLa futura sede del Polo dell’emergenza a RivoltellaLa Croce rossa prenderà subito posto nella sede di Rivoltella
I Vigili del fuoco impegnati nello spegnimento di un incendioLa futura sede del Polo dell’emergenza a RivoltellaLa Croce rossa prenderà subito posto nella sede di Rivoltella

Il dado è tratto, il Polo delle emergenze si farà: ma a fronte della soddisfazione della maggioranza, a Desenzano la polemica impazza dentro e fuori il consiglio comunale. Lunedì sera è stato approvato l’aggiornamento al Piano delle opere pubbliche, una variazione di bilancio ad hoc, oltre che l’acquisto dell’immobile di via Calamar a Rivoltella dove troveranno posto sia i Vigili del fuoco che la Croce rossa (e in una fase successiva, probabilmente, anche la Protezione civile). ERANO gli ultimi passaggi burocratici propedeutici al rogito (forse entro fine anno: ci vorranno 1,140 milioni), alla conclusione della progettazione e infine all’avvio dei lavori di adeguamento (per altri 1,1 milioni). Tutto questo al termine di una seduta durata più di 5 ore: da una parte la minoranza di centrosinistra (Pd e lista Righetti) che ha presentato una serie di emendamenti per stralciare una quota dei fondi, da reinvestire subito per l’emergenza sanitaria; dall’altra la notizia della crepa nella Lega (e dunque nella maggioranza) a seguito del voto di astensione della consigliera Patrizia Solza. «Sono assolutamente favorevole al progetto, che considero di grande valore - ha spiegato - ma la mia etica non mi permette di votare a favore, in un momento come questo con una crisi economica mai vista: ritengo che cifre come queste farebbero comodo a tante persone». L’intero progetto - dall’acquisto alla ristrutturazione - dovrebbe costare 2,2 milioni di euro, in aumento di 400mila rispetto al preventivo di pochi mesi fa. «Duecentomila sono per specifici interventi richiesti da Vigili del fuoco e Croce rossa - ha detto il sindaco Guido Malinverno - e altri 200mila per alcune modifiche al progetto». Il nuovo polo sarà riorganizzato negli spazi degli ex capannoni per gli autobus Zanetti, in un’area di circa 7mila mq di cui 1.334 coperti, con 490 mq di uffici e dormitori: già definiti gli spazi per Vigili del fuoco e Croce rossa, restano altri 390 mq che saranno nelle disponibilità del Comune. «Qui potrà trovare posto la Protezione civile - ha detto ancora il sindaco - ma se servirà anche il nucleo sommozzatori di San Martino oltre che i nostri Alpini». Il centrosinistra, come detto, chiedeva lo stralcio degli 1,1 milioni per i lavori edili, rimandando l’investimento al 2021, per destinarli subito ad aziende e famiglie: tutti gli emendamenti sono stati bocciati. Critiche anche sull’accordo, ad oggi mancante, con gli altri Comuni coinvolti: Lonato, Pozzolengo e Sirmione (con cui però c’è una pre-intesa) oltre che Padenghe, che si sarebbe già defilato. Polemiche dentro e fuori il consiglio: «È gravissimo spendere 2,2 milioni in un periodo di crisi economica» fa sapere il Collettivo Gardesano Autonomo: nel 2016 gli attivisti avevano occupato proprio il capannone di via Calamar. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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