Raccolta fondi per il nomade ferito

di F.MAR.
L’incendio è divampato di notteUno dei mezzi della famiglia nomade distrutto dall’incendio doloso
L’incendio è divampato di notteUno dei mezzi della famiglia nomade distrutto dall’incendio doloso
L’incendio è divampato di notteUno dei mezzi della famiglia nomade distrutto dall’incendio doloso
L’incendio è divampato di notteUno dei mezzi della famiglia nomade distrutto dall’incendio doloso

All’indomani dell’arresto di un bresciano, con l’accusa di aver ferito con un colpo di fucile un nomade per odio razziale in un accampamento tra Lonato e Bedizzole, la situazione della vittima continua ad essere precaria. Il nomade ferito Luca Cari, figlio di Costantino era stato svegliato nel cuore della notte dal rogo appiccato alle roulotte della famiglia e sulla porta è stato centrato da un colpo di fucile. «Ospitato da un cugino, non può più lavorare: ha un tutore ortopedico, non ha mai ripreso l’uso del braccio e della mano e si è rivolto all’ospedale di Peschiera dove c’è un’équipe specializzata per questi interventi - racconta Luigino Beltrami, da decenni paladino dei diritti di rom e sinti nella nostra provincia - la prognosi per una ripresa delle funzionalità dell’arto è di almeno due anni; nel frattempo dovrà pagare integralmente i ticket ospedalieri e sui farmaci poiché non gli sono state riconosciute le esenzioni dalla Regione Veneto». «Sua madre, il padre e la sorella (che hanno dormito per 20 giorni in un furgone) utilizzano un camper da due posti-letto acquistato con i 3 mila euro erogati dal Comune di Lonato - sottolinea Beltrami - e per timore di altri attentati, di notte sostano in parcheggi illuminati e presidiati da telecamere, da dove non di rado vengono allontanati dalle forze dell’ordine. Il parroco di Lonato ha fornito loro abbigliamento, stoviglie e coperte e ha contribuito in parte alle spese sanitarie. Circa 300 euro sono arrivati da una sottoscrizione lanciata dalle associazioni dei rom e dei sinti, mentre un avvocato si è reso disponibile per l’assistenza legale». Ora un gruppo di realtà rilanciano la raccolta di fondi per aiutare la famiglia che è rimasta senza più nulla. Il codice Iban del conto di PostePay intestato al padre, Costantino Cari, è IT42C3608105138277235077242. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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