Raid nella chiesa di Terzago Rubato il dipinto della Vergine

di Alessandro Gatta
La parete rimasta orfana del dipinto   nel mirino del furto su commissioneIl dipinto trafugato dalla navata della chiesa di Terzano di Calvagese Il luogo di culto saccheggiato dai ladri di opere d’arte sacre
La parete rimasta orfana del dipinto nel mirino del furto su commissioneIl dipinto trafugato dalla navata della chiesa di Terzano di Calvagese Il luogo di culto saccheggiato dai ladri di opere d’arte sacre
La parete rimasta orfana del dipinto   nel mirino del furto su commissioneIl dipinto trafugato dalla navata della chiesa di Terzano di Calvagese Il luogo di culto saccheggiato dai ladri di opere d’arte sacre
La parete rimasta orfana del dipinto nel mirino del furto su commissioneIl dipinto trafugato dalla navata della chiesa di Terzano di Calvagese Il luogo di culto saccheggiato dai ladri di opere d’arte sacre

La chiesetta di San Filippo Neri a Terzago di Calvagese è stata saccheggiata. Dalla navata sinistra del luogo di culto è stato rubato un quadro del 1770 di Giovanni Antonio Zadei. Si tratta di un furto su commissione: l’opera d’arte del valore, che sul mercato clandestino potrebbe fruttare anche 50 mila euro, è difficilmente ricettabile perchè inserita nel database fornito dalla Diocesi al Nucleo tutela patrimonio artistico dei carabinieri. Una circostanza che rafforza l’ipotesi che i ladri avessero già un acquirente, probabilmente un collezionista senza scrupoli. L’«Immacolata», questo il titolo del quadro è un dipinto a olio su tela centinata da 195 per 110 centimetri, che da tempo immemore giaceva nel piccolo tempio incastonato tra le case del borgo. «Ce ne siamo accorti venerdì mattina - racconta il parroco don Aurelio Cirelli - e abbiamo subito sporto denuncia ai carabinieri di Bedizzole. Non sappiamo quando possa essere successo, ma la chiesetta di giorno è sempre aperta, e in zona non ci sono telecamere». Non sono stati riscontrati segni di effrazione, ma è anche vero che la porta d'ingresso è tutt'altro che inespugnabile. Varcata la soglia ora si vede solo la sagoma del quadro che non c'è più, mentre sull'altra navata ancora resta una pala dedicata a San Filippo Neri. «Non c'è niente di valore in quella chiesa - continua il parroco - e mai avremmo pensato che qualcuno venisse a rubare. Per me non può essere altro che un furto su commissione: qualcuno ha visto il quadro, l'ha puntato, ha studiato come fare e poi se l'è portato via». I furti di arte sacra non sono rari nel Bresciano: nel 1980, nella notte tra il 20 e il 21 agosto, dal santuario della Beata vergine di Paitone venne rubato un quadro del Moretto, ritrovato dai carabinieri una decina di giorni più tardi nelle campagne tra San Zeno e Borgosatollo. A livello nazionale il furto più clamoroso fu quello della Natività di Caravaggio, quadro che oggi sarebbe valutato 20 milioni di euro: rubato a Palermo nel 1969, c'era di mezzo la mafia, sarebbe stato fatto a pezzi e nascosto pure in una porcilaia. La tela di Terzago, come detto, potrebbe valere qualche decina di migliaia di euro: questo sia per la sua ormai veneranda età - dipinto probabilmente nel 1770 - che per il suo autore, Giovanni Antonio Zadei detto Gian Antonio, nato a Padenghe ma famoso in tutta Italia, lavorò anche con Giambettino Cignaroli. «È un quadro particolare e facilmente riconoscibile, anche per la sua cima bombata - spiega don Aurelio - ed è comunque un bene catalogato dalla Curia, inserito nell'archivio digitale della Chiesa». Questo vuol dire che scatterà l’«alert» a livello nazionale: sul furto indagano già i carabinieri del Tpc, il comando per la Tutela del patrimonio culturale. •.

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