Reliquie rubate,
operazione
«rimpiazzo»

di Luciano Scarpetta
L’Eremo di Montecastello a Tignale: meta di devozione di turismoGiovanni Paolo II, il Papa SantoIl reliquiario trafugato in ottobre
L’Eremo di Montecastello a Tignale: meta di devozione di turismoGiovanni Paolo II, il Papa SantoIl reliquiario trafugato in ottobre
L’Eremo di Montecastello a Tignale: meta di devozione di turismoGiovanni Paolo II, il Papa SantoIl reliquiario trafugato in ottobre
L’Eremo di Montecastello a Tignale: meta di devozione di turismoGiovanni Paolo II, il Papa SantoIl reliquiario trafugato in ottobre

Prepara un viaggio in Polonia il Parroco con Giuseppe Mattanza: andrà a prendere un’altra reliquia di Giovanni Paolo II, per portarla al Santuario di Montecastello in sostituzione di quella rubata nello scorso autunno da ladri sacrileghi che non sono mai stati scoperti. Il viaggio partirà a fine estate: con il parroco andrà in Polozia anche una delegazione del Comune di Tignale: «Appena saranno pronti con il gemellaggio - assicura l’Arciprete - prenderemo in esame la situazione». LA VOLONTÀ è di ricollocare nella Casa Santa dietro l’altare maggiore dove sono anche custoditi i quattro medaglioni di Palma il Giovane e l’affresco della Madonna Incoronata di scuola giottesca, un altro reliquiario come quello trafugato da ignoti nell’ottobre scorso. Un furto clamoroso che aveva gettato nello sconforto tantissimi fedeli, non solo italiani, ma anche stranieri, soprattutto polacchi che in questi ultimi anni hanno iniziato a frequentare il Santuario, sapendo che all’interno erano custodite le reliquie dei Santi nati nella loro terra. Santi, plurale, perché oltre al sangue di San Giovanni Paolo II erano custoditi in sacrestia anche i frammenti ossei del Beato sacerdote polacco martire Popieluszko. Quella «ex sanguine» di Papa Wojtyla era stata donata al Santuario della Madonna di Montecastello in occasione di un pellegrinaggio parrocchiale il 23 maggio 2014 dal cardinale Stanislao Dziwisz, arcivescovo di Cracovia e già segretario personale di Wojtyla, «in memoria della profonda pietà mariana del Santo Pontefice», canonizzato da Papa Francesco il 27 aprile 2014. «Tra poco - spiega l’assessore al turismo del Comune di Tignale, Luigi Bertoldi - perfezioneremo il gemellaggio con Lochow, cittadina di circa 18 mila abitanti situata a poche decine di chilometri da Varsavia e, nell’occasione della trasferta, vedremo di riportare un’altra reliquia». L’IDEA non è nuova. «Subito dopo il furto il Parroco aveva avvisato a Cracovia della volontà di riportare a Tignale un’altra reliquia. Al di la degli aspetti legati alla devozione - è la tesi di Luigi Bertoldi - il Santuario e l’eremo rappresentano il biglietto da visita per tutta la comunità alto gardesana e in ambito turistico erano metà di tanti connazionali del Santo». Tignale rappresenta infatti proprio per il Santuario una delle mete preferite in alto Garda: «Solo lo scorso anno - certifica l’assessore Luigi Bertoldi - abbiamo avuto un incremento di turisti polacchi rispetto all’anno precedente del 60%». E anche per loro, oltre che per la Diocesi bresciana, sarà motivo di orgoglio e soddisfazione sapere che su quello spettacolare sperone di roccia a picco sul lago saranno tornate le venerate reliquie di San Giovanni Paolo II. •

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