IL CASO

Ribaltone a Padenghe: il sindaco svolta a destra

di Alessandro Gatta
Zuliani (Fdi) «rompe» con il Pd e ritira le deleghe a tutti gli assessori per formare una nuova Giunta comunale con la Lega e Forza Italia
La rottura: si è spezzata l’alleanza che vedeva Albino Zuliani (FdI) sindaco e Patrizia Avanzini (Pd) sua vice
La rottura: si è spezzata l’alleanza che vedeva Albino Zuliani (FdI) sindaco e Patrizia Avanzini (Pd) sua vice
La rottura: si è spezzata l’alleanza che vedeva Albino Zuliani (FdI) sindaco e Patrizia Avanzini (Pd) sua vice
La rottura: si è spezzata l’alleanza che vedeva Albino Zuliani (FdI) sindaco e Patrizia Avanzini (Pd) sua vice

Clamoroso a dire poco il «ribaltone» di Padenghe: il sindaco Albino Zuliani ha revocato le deleghe ai suoi assessori, tra cui il vicesindaco Patrizia Avanzini, nominando giusto ieri una nuova giunta, con il sostegno della ex minoranza, dando vita a una maggioranza nuova. Tutto in poche ore, ma il malumore covava da tempo. Galeotta è stata la casa di riposo e una visione diversa sulla gestione del problema: sulla Fondazione Beretta San Giuseppe, ricordiamo, pende una richiesta di risarcimento di 1,2 milioni di euro. A questa andrebbe aggiunto qualche precedente attrito e a qualche inevitabile affinità politica con l'attuale minoranza (di centrodestra, così come il sindaco vicino a FdI, che però fino a due giorni fa era a capo di una coalizione di larghe intese con Pd e Fratelli d'Italia).La nuova giunta è stata presentata ieri pomeriggio nella sede comunale di Palazzo Barbieri, in presenza dei coordinatori provinciali di Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia, a ufficializzare l'impronta di centrodestra.Il vicesindaco ora è il consigliere Bernardo Leali (Lega) che sarà anche assessore a Lavori pubblici, Sicurezza ed Ecologia; confermata la carica di Roberta Gandelli (FdI), assessore a Bilancio, Personale, Comunicazione e Affari generali; Giorgio Ziletti (FdI) da semplice consigliere diventa assessore a Urbanistica, Edilizia privata, Plis ed Efficientamento; Silvia Tolettini, senza tessere e unico assessore esterno, avrà Servizi sociali, Istruzione, Cultura e biblioteca.Il sindaco Zuliani, da sempre vicino a FdI, ieri ha confermato il suo tesseramento: «Di fatto Padenghe è il primo Comune del Garda amministrato da Fratelli d'Italia», ha detto il coordinatore Pietro Avanzi.Revocate dunque le deleghe agli assessori Patrizia Avanzini, che era anche vicesindaco, Luisella Girardi e Mario Zanoni, e gli altri incarichi ai consiglieri Mariachiara Aguzzi, Alessio Andreis e Andrea Rodella: tutti di area centrosinistra, ora faranno parte della minoranza. Entrano invece in maggioranza Giancarlo Allegri, Giulio Gottardo e Mauro Moretti.Il banco è saltato, ma cos'è successo veramente? Il dibattito si era recentemente infiammato sulla Rsa: il sindaco Zuliani aveva annunciato un accordo ormai prossimo con la coop Progetto Salute per un rientro della stessa nella gestione della struttura (è la stessa cooperativa che venne allontanata nel 2012, e che per questo ha portato la Fondazione in tribunale). L'ipotesi è stata contestata non solo dal presidente della Fondazione, Gian Luigi Baronio, ma anche da 6 consiglieri (su 8) di maggioranza, che in tal senso avevano presentato una mozione in consiglio comunale bocciata dallo stesso Zulianicon il sostegno della minoranza. Rottura definitiva: «Per fare il bene del paese avevamo bisogno di una squadra, e questa squadra ormai non c'è più - dice Zuliani -. Ringrazio chi ha lavorato con me in questi 2 anni, ma adesso abbiamo tante cose da fare, cantieri da programmare, rapporti sociali da ricostruire». Durissime le reazioni: «È uno sfregio alla democrazia - attacca l'ormai ex vicesindaco Avanzini - e una mancanza di rispetto verso l'elettorato che aveva votato una maggioranza e che oggi si ritrova un governo di sconfitti. La revoca delle deleghe è una facoltà del sindaco, ma non è giusto che ora alla guida di Padenghe ci sia chi ha perso le elezioni. Non siamo ingenui: da tempo il sindaco cercava un accordo con la minoranza, ma è surreale che abbia voluto smentire la volontà degli elettori».

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