l'idea

Rivive l’idrovolante di Agello: Desenzano sulle ali della storia

di Valentino Rodolfi
Nel centenario dell'Aeronautica uno straordinario dono carico di passione e di leggenda. Volontari, artigiani e ingegneri stanno ricostruendo una copia a grandezza naturale del magnifico Mc72 che dall'Idroscalo stabilì nel 1934 il record mondiale di velocità
Il mock up quasi pronto nel capannone di Rivoltella dove lavora con dedizione una dozzina di appassionati
Il mock up quasi pronto nel capannone di Rivoltella dove lavora con dedizione una dozzina di appassionati
Il mock up quasi pronto nel capannone di Rivoltella dove lavora con dedizione una dozzina di appassionati
Il mock up quasi pronto nel capannone di Rivoltella dove lavora con dedizione una dozzina di appassionati

Cuori e motori, uomini e macchine, sangue e pistoni in lotta contro l’impossibile. Questo fu il Reparto alta velocità della Regia aeronautica, che all’idroscalo di Desenzano scrisse pagine leggendarie della storia dell’aviazione tra il 1927 e il 1936. La pagina più luminosa fu scritta il 23 ottobre 1934: il record mondiale di velocità su idrovolanti, mai più battuto. Lo fissò per sempre il maresciallo Francesco Agello, volando tra Desenzano e Manerba a una media di 709 chilometri orari, su un apparecchio di incredibile bellezza. Era il Macchi Castoldi Mc 72, rosso, spendido nella sua linea dinamica e filante anche con gli scarponi da idrovolante: fu l’aereo più veloce del mondo, oggi custodito al Museo nazionale dell’Aeronautica a Vigna di Valle. È una copia (un mock-up in termine tecnico) a grandezza naturale di quel magnifico apparecchio, quello che il Comitato Idroscalo Desenzano sta realizzando con incredibile maestria artigianale e precisione ingegneristica, ma soprattutto tanta passione, in un capannone alla Pigna di Rivoltella.

Il video dell'Aeronautica con le immagini storiche del record del 1934

 

La passione ispira il gruppo al lavoro per realizzare l'idrovolante

Non volerà mai, perchè il suo destino è venire esposto in mostra statica proprio all’Idroscalo. Ma c’è nel lavoro dei 12 volontari che lo stanno costruendo qualcosa di emozionante. Non è bricolage, non è passione per il mestiere o per gli aerei: è l’amore per Desenzano e per la sua storia a ispirare il gruppo guidato da Ermanno Tira. «Orgoglio e amore per la storia del nostro paese, che grazie al record di Agello ebbe un momento di gloria mondiale», spiega Tira.

I sorrisi e la fierezza dei volontari che stanno ricostruendo l’idrocorsa
I sorrisi e la fierezza dei volontari che stanno ricostruendo l’idrocorsa

Microfilm e calchi: il lavoro inizia così 

Ma qui oltre ai sentimenti c’è da far lavorare le mani e il cervello: recuperati in microfilm i progetti dell’epoca, presi calchi dall’originale del Museo dell’Aeronautica, la squadra ha iniziato a progettare non solo forme e misure (l’Mc72 è lungo più di 8 metri, alto 3 da terra e largo 9 cn l’apertura alare), ma anche tecniche e materiali per riprodurre un oggetto così complesso, progettato per le tecnologie e i metodi di lavoro di 80 anni fa. Dunque: inventiva. Materiali compositi come la fibra di vetro, gomma siliconica per i calchi, stampi 3D per i radiatori e poi tanto, tantissimo lavoro. Che presto darà i suoi splendidi frutti.

L’originale Mc72 custodito al Museo nazionale dell’Aeronautica
L’originale Mc72 custodito al Museo nazionale dell’Aeronautica

Il mock up sarà pronto in primavera

Sostenuta da Comune di Desenzano, Associazione arma aeronautica e Aeronautica militare, l’«Operazione Mc72» arriverà al traguardo in primavera, quando il mock up sarà pronto per essere messo in mostra. Ma per saperne di più c’è un appuntamento, per «scaldare l’ambiente» e preparare la cittadinanza a ricevere questo grande dono: 29 marzo ore 20.45 a Palazzo Todeschini, convegno dal titolo «L’idroscalo e i suoi idrocorsa». Un’epopea da tramandare, un orgoglio di Desenzano. •.

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