San Pietro in Mavino, il «tesoro» ritrovato

di Silvia Avigo
Il magnifico colpo d’occhio della millenaria chiesa con gli affreschi
Il magnifico colpo d’occhio della millenaria chiesa con gli affreschi
Il magnifico colpo d’occhio della millenaria chiesa con gli affreschi
Il magnifico colpo d’occhio della millenaria chiesa con gli affreschi

Non solo Castello Scaligero e Grotte di Catullo, comunque i siti museali più visitati del Bresciano insieme alla Limonaia del Castèl a Limone: Sirmione ha anche una piccola ma straordinaria perla millenaria, che sta recuperando l’antica bellezza. GLI AFFRESCHI trecenteschi della chiesetta romanica di San Pietro in Mavino sono tornati al loro antico splendore: in occasione del 700esimo anniversario della chiesa più antica di Sirmione (ma il nucleo è molto più antico, con origini tra il quinto e il sesto secolo e un campanile millenario) e ad un anno e mezzo dall’inizio dei lavori si è tenuta ieri l’inaugurazione ufficiale alla presenza delle autorità e dei tanti benefattori che hanno reso possibile l’opera di restauro. I lavori, che monsignor Mario Masina in accordo con la soprintendenza ha affidato alle sapienti mani delle restauratrici Elena Dal Moro e Monica Casagrande, sono stati divisi in due fasi: dapprima hanno riguardato le tre absidi e gli affreschi adiacenti (risalenti per la maggior parte proprio al 1320) e che, essendo in uno stato di degrado più avanzato, hanno richiesto un intervento più complesso per proseguire successivamente con i dipinti presenti sulle pareti della navata. L’ULTIMA OPERA di restauro risalente al 1959 aveva lasciato alcune parti mancanti che sono state ricostruite in accordo con il dottor Angelo Loda, funzionario di zona della soprintendenza di Brescia per mantenere un’uniformità iconografica. Tra le altre cose sono state ripulite anche tutte le pareti non istoriate ed è stata asportata la ridipintura marrone restituendo così alla chiesetta del 1320 (data incisa sia su un mattone all’esterno che in un dipinto) una nuova e sorprendente luce. La campagna di restauro dal costo di circa 150 mila euro è stata resa possibile dal finanziamento del Comune, della società Terme di Sirmione, dalla Fondazione della Comunità bresciana e dalle offerte di albergatori, ristoratori, commercianti e artigiani sirmionesi. I lavori proseguiranno anche nel 2021 partendo dal campanile che ha già quasi mille anni. •

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