Sangue e liquami versati dal macello nelle fogne

di S.DU.
Uno dei reperti della Provinciale
Uno dei reperti della Provinciale
Uno dei reperti della Provinciale
Uno dei reperti della Provinciale

Sangue e resti di interiora animale venivano scaricati direttamente nella rete fognaria: è quello che è stato constatato dalla Polizia provinciale durante l’ispezione in una macelleria di un paese, per ora non specificato, dell’alto Garda. L’ATTIVITÀ investigativa del gruppo reati ambientali della Procura ha portato ieri mattina al sequestro preventivo disposto dopo l’accertamento sui reflui, che superavano di gran lunga i valori limite della normativa vigente, superiori quindi da quelli previsti dal testo unico ambientale. Durante l’indagine cominciata qualche giorno fa, era stato scoperto che l’azienda, oltre a non avere l’autorizzazione allo scarico, smaltiva materiali inquinanti. Gli accertamenti documentali da parte della Polizia provinciale, disposti proprio in seguito a valori sospetti, sono andati oltre. I reflui illegali finivano nelle fognature a quanto si suppone da 10 anni, visto che l’azienda di macellazione, una piccola impresa a gestione famigliare, era sprovvista dei permessi per la macellazione, scaduti nel 2010 e mai rinnovati. All’interno della rete fognaria pubblica sono stati trovati liquidi contenenti sangue animale, interiora, altri liquidi organici e materiali anche solidi, che sono stati scaricati direttamente senza le dovute depurazioni. L’intervento coordinato con i tecnici di Acque Bresciane ha dato dunque riscontro nel contrasto allo scarico abusivo, che ha permesso di mettere fine a diverse altre situazioni analoghe nelle ultime settimane. Durante la mattinata, è stato inoltre intercettato il tubo di scolo per lo smaltimento: dopo lo scavo, la Polizia giudiziaria ha tappato il passaggio per evitarne mettendo l’impianto sotto sequestro.

Suggerimenti