Sayonara, il Giappone in classe con skype

di Luciano Scarpetta
La delegazione limonese ospite tre anni fa in GiapponeI bambini di Limone dialogano via Skype con i coetanei giapponesi
La delegazione limonese ospite tre anni fa in GiapponeI bambini di Limone dialogano via Skype con i coetanei giapponesi
La delegazione limonese ospite tre anni fa in GiapponeI bambini di Limone dialogano via Skype con i coetanei giapponesi
La delegazione limonese ospite tre anni fa in GiapponeI bambini di Limone dialogano via Skype con i coetanei giapponesi

Allargare i confini dell’apprendimento utilizzando il web per annullare le distanze. Accade a Limone grazie alle videochiamate in Skype realizzate di volta in volta a gruppi di sei dagli alunni delle elementari (dalla seconda alla quinta) con i loro coetanei della Pls (Pacific Language School), scuola privata di Tokio che impartisce nella sua sede lezioni di lingua inglese. Il singolare e originalissimo progetto sta felicemente proseguendo da tre anni con collegamenti della durata di circa 30 minuti, durante i quali gli alunni italiani interagiscono con gli alunni giapponesi. Ma in che modo ha potuto nascere una collaborazione simile tra due realtà scolastiche distanti migliaia di chilometri? Come sempre accade per tutte le cose straordinarie, il progetto nasce casualmente nell’estate 2014 quando Masumi Ormandi, fondatrice nel 1973 dell’istituto scolastico giapponese, passando da Limone in gita turistica si è vista offrire gentilmente della frutta dall’allora assessore comunale Rudy Montagnoli, per la cronaca attualmente ancora nella compagina amministrativa con il nuovo sindaco Antonio Martinelli. Mentre scambiavano quattro chiacchiere si fermò a salutare anche il sindaco Franceschino Risatti che stava passando in scooter e in breve quel fortuito incontro si è trasformato in una visita ufficiale in municipio, dove la delegazione giapponese ha incontrato anche la dirigente scolastica Maria Luisa Orlandi e l’insegnante Alice Franchini per imbastire il progetto di collaborazione tra le due realtà scolastiche. Confrontando, nello specifico, i programmi educativi e approfondire lo scambio culturale tra due nazioni come l´Italia e il Giappone che insegnano come seconda lingua l´inglese. «Da quando siamo stati in Giappone tre anni fa - illustra la docente Alice Franchini - è iniziato il nostro rapporto di collaborazione: più volte la direttrice della scuola Pls ed un suo docente sono giunti a Limone a fare lezione da noi e ad assistere alle nostre lezioni di inglese, così da poter condividere i metodi didattici. Ora portiamo avanti il rapporto tramite Skype, che consente ai ragazzi di interagire in inglese, scambiandosi anche importanti spunti culturali sui propri gusti alimentari, giochi e cartoni animati preferiti, sport e passatempi vari». In che modo si articolano gli incontri dei ragazzi on line? «Dopo una breve self- introduction nella quale ogni studente dice il suo nome, cognome, età ed esprime il suo piacere di conoscere gli altri alunni - continua Franchini - si passa alle domande e risposte tra gli alunni». Con lei sono coinvolti anche i colleghi Christine Leysen, Cristian Righettini e Luisa Lievi, mentre dall’altra parte del globo la referente italiana è Eleonora Blundo, siciliana trasferita a Tokio per lavoro. Agli incontri partecipano spesso divertiti i genitori giapponesi. Per Limone, of course, lo scopo è anche di sostenere lo sviluppo reciproco di aspetti legati al comparto turistico. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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