Scarti edili e manganese sui cantieri di CepavDue Ora scatta la rimozione

di A.GAT.
Cantieri Tav a Desenzano: a San Martino spuntano scarti edilizi
Cantieri Tav a Desenzano: a San Martino spuntano scarti edilizi
Cantieri Tav a Desenzano: a San Martino spuntano scarti edilizi
Cantieri Tav a Desenzano: a San Martino spuntano scarti edilizi

Rifiuti edili abbandonati nel campo del cantiere Tav: non si sa chi sia stato e da quanti anni fossero lì, ma toccherà comunque a CepavDue, il costruttore della nuova ferrovia, occuparsi della corretta rimozione. SUCCEDE a San Martino della Battaglia, in località Colombara Agnolini, a due passi dall’autostrada: è qui che dalla scorsa estate il Consorzio per l’Alta velocità ha allestito uno dei tanti cantieri lungo la A4. Il sindaco riferisce che si tratta di rifiuti non pericolosi da edilizia, quindi tramezze, laterizi, intonaco e altre amenità (si fa per dire): poche decine di metri cubi ma che dovranno essere rimossi come da ordinanza pubblicata proprio ieri. «Sono rifiuti abbandonati in un campo, un classico a cui purtroppo siamo abituati, una piaga dei nostri tempi - spiega Guido Malinverno – e che ci erano già stati segnalati dal precedente proprietario, che poi ha venduto il terreno a Cepav Due». Nelle premesse dell’ordinanza si sottolinea anche che, dalle analisi, non risultano contaminazioni di suolo e sottosuolo, mentre nelle acque sottostanti è emerso un superamento della soglia di contaminazione da manganese, riferibili però, è scritto, «a valori di fondo naturale». NELL’ORDINANZA il primo cittadino chiede a Cepav di provvedere alla rimozione dei rifiuti stilando un preciso cronoprogramma fino al conferimento in impianti autorizzati, oltre all’esecuzione di analisi di fondo scavo una volta terminata la rimozione. «Ringrazio l’azienda per la disponibilità – continua il sindaco – perché sono stati proprio loro a chiedermi di firmare una specifica ordinanza, così che tutto possa svolgersi nel pieno rispetto delle norme, e senza intoppi». La presenza dei rifiuti era stata segnalata già la scorsa estate, contestualmente alle analisi del terreno propedeutici all’allestimento del cantiere: da allora non sono stati toccati, isolati e messi in sicurezza, adesso saranno finalmente rimossi. «La procedura ha subito degli inevitabili rallentamenti – conclude Malinverno – per l’emergenza sanitaria. Ma in pochi giorni saranno rimossi».

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