Scatta il censimento dell’antico «oro giallo»

di L.SCA.
Limoni: patrimonio da riscoprire
Limoni: patrimonio da riscoprire
Limoni: patrimonio da riscoprire
Limoni: patrimonio da riscoprire

Un censimento dell’oro giallo dell’alto Garda. È la proposta della Comunità montana per conoscere la coltivazione dei limoni e degli agrumi in generale sulla sponda occidentale da Salò a Limone. È STORICAMENTE la più caratteristica delle coltivazioni gardesane, introdotta fin dal XIII per tradizione dai frati del convento di San Francesco di Gargnano. Sulla riviera fin dal XV secolo vennero edificate le limonaie, serre in muratura che raggiunsero la massima espansione nella metà del XIX secolo con circa 50 ettari. Da tempo però questa produzione ha subito un progressivo declino. La recente riscoperta può invece adesso dare nuovo impulso a questa attività. «Il censimento - anticipa la responsabile del servizio agricoltura e foreste Stefania Baronio- potrà fornire dati utili per comprendere quanto ancora resta di questa attività e quali siano le potenzialità che il territorio può offrire, in funzione anche di eventuali azioni di sostegno. Il questionario si rivolge infatti a quanti, a qualunque titolo, quindi agricoltori, enti pubblici, associazioni e privati cittadini, coltivano piante di agrumi in piena terra, dunque sono escluse dall’indagine le piante coltivate in vaso. I dati raccolti saranno trattati nel rispetto delle norme sulla in materia di privacy». POSSONO compilare il questionario entro il 30 luglio anche i possessori di terreni in cui la coltivazione degli agrumi avveniva in passato, ma che sono interessati al recupero della coltivazione. Il modulo può essere richiesto via mail all’indirizzo ufficio.agricoltura cm-parcoaltogarda.bs.it o telefonando allo 0365 71449 chiedendo di Cinzia Gottardi e Massimo Mattei.

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